Siamo a marzo e, come ogni anno che si rispetti da un po’ di tempo a questa parte, è in edicola il nuovo Tex d’autore, ovvero un elegante volume di 56 pagine a colori e in grande formato realizzato da grandi artisti di calibro nazionale e internazionale. Il titolo di questo nono albo della collana semestrale è L’uomo dalle pistole d’oro e troviamo Pasquale Ruju a soggetto e sceneggiatura e il serbo r.m. Guéra ai disegni.
L’uomo dalle pistole d’oro – Tex alla francese n.9
Soggetto e sceneggiatura: Pasquale Ruju
Disegni e copertina: r.m. Guéra
Colori: Giulia Brusco
Sono circa cinque anni che la serie dei Tex d’autore fa capolino nelle edicole ogni sei mesi e raramente delude. L’unica, parziale, eccezione è stata l’ormai penultimo cartonato Cinnamon Wells di Chuck Dixon e Mario Alberti, anche se tale delusione è relativa solo ed esclusivamente al tipo di storia raccontata.
Di tutt’altro tenore invece la vicenda qui presentata. Abbiamo una storia di vendetta in cui il desperado Juan Gonzales è tornato dalla tomba per vendicarsi dei rangers del Texas che vent’anni prima, ai tempi della guerra tra USA e Messico, gli avevano ucciso i fratelli. I ranger cadono uno dopo l’altro, fino a quando Kit Carson e il giovane Tex Willer si mettono sulle tracce di Gonzales, l’uomo dalle pistole d’oro, per porre fine alla sua folle marcia sanguinaria.
Con L’uomo dalle pistole d’oro, Pasquale Ruju realizza una storia che va a inserirsi in quelli che, fra gli appassionati texiani, sono considerati gli anni perduti di Tex, ovvero quella decina d’anni circa che intercorre tra Il tranello (durante la quale Kit Willer ha circa 5/6 anni) e Il figlio di Tex (quando il fu bambino è ormai un aitante giovanotto di 15/16 anni). Una sorta di decennio quasi mai raccontato se non in brevi e sporadici flashback. Questa storia invece è totalmente in presa diretta e ci mostra un Kit Carson con capelli e pizzetto scuri e con qualche striatura di grigio, e un Tex Willer giovane sui trent’anni, ranger da poco ma già infallibile con la pistola.
Ruju lascia molto spazio a Carson, il quale risulta essere il protagonista, almeno morale, della vicenda, anche se poi è Tex che nel finale si prende giustamente la scena risolvendo una volta per tutte la situazione.
Da applausi anche il lavoro di r.m. Guéra (R.M. sta per Rajko Milošević), il quale, da autentico veterano del fumetto quale è (consigliatissimo il suo Scalped su testi di Jason Aaron), ha realizzato un western brutto, sporco e cattivo strizzando parecchio l’occhio alle atmosfere e ai personaggi di Sergio Leone. La sua caratterizzazione di Gonzales è perfetta, così come altrettanto convincenti risultano essere Tex e Carson, molto più giovani rispetto alle versioni attuali, ma già in grado di spalleggiarsi in violente sparatorie in un trionfo di bromance senza eguali.
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