L’uomo dalle pistole d’oro – Tex alla francese n.9 (marzo 2019)

Scritto da Francesco Benati

21 Mar, 2019

Siamo a marzo e, come ogni anno che si rispetti da un po’ di tempo a questa parte, è in edicola il nuovo Tex d’autore, ovvero un elegante volume di 56 pagine a colori e in grande formato realizzato da grandi artisti di calibro nazionale e internazionale. Il titolo di questo nono albo della collana semestrale è L’uomo dalle pistole d’oro e troviamo Pasquale Ruju a soggetto e sceneggiatura e il serbo r.m. Guéra ai disegni.

 

 

L’uomo dalle pistole d’oro – Tex alla francese n.9

Soggetto e sceneggiatura: Pasquale Ruju

Disegni e copertina: r.m. Guéra

Colori: Giulia Brusco

Sono circa cinque anni che la serie dei Tex d’autore fa capolino nelle edicole ogni sei mesi e raramente delude. L’unica, parziale, eccezione è stata l’ormai penultimo cartonato Cinnamon Wells di Chuck Dixon e Mario Alberti, anche se tale delusione è relativa solo ed esclusivamente al tipo di storia raccontata.

Di tutt’altro tenore invece la vicenda qui presentata. Abbiamo una storia di vendetta in cui il desperado Juan Gonzales è tornato dalla tomba per vendicarsi dei rangers del Texas che vent’anni prima, ai tempi della guerra tra USA e Messico, gli avevano ucciso i fratelli. I ranger cadono uno dopo l’altro, fino a quando Kit Carson e il giovane Tex Willer si mettono sulle tracce di Gonzales, l’uomo dalle pistole d’oro, per porre fine alla sua folle marcia sanguinaria.

Con L’uomo dalle pistole d’oro, Pasquale Ruju realizza una storia che va a inserirsi in quelli che, fra gli appassionati texiani, sono considerati gli anni perduti di Tex, ovvero quella decina d’anni circa che intercorre tra Il tranello (durante la quale Kit Willer ha circa 5/6 anni) e Il figlio di Tex (quando il fu bambino è ormai un aitante giovanotto di 15/16 anni). Una sorta di decennio quasi mai raccontato se non in brevi e sporadici flashback. Questa storia invece è totalmente in presa diretta e ci mostra un Kit Carson con capelli e pizzetto scuri e con qualche striatura di grigio, e un Tex Willer giovane sui trent’anni, ranger da poco ma già infallibile con la pistola.

 

 

 

Certo, sicuramente ci sono fior fiore di appassionati texiani che si sono fatti una testa così con la scombussolata cronologia di Tex al punto da collocare temporalmente quasi tutte le avventure del nostro eroe che, senza dubbio, avranno da ridire con il paragrafo precedente. Mi rimetto alla loro clemenza sperando di non venire crocifisso in sala mensa.
Venendo all’albo in questione, Ruju confeziona un gioiellino che si legge con estrema piacevolezza nonostante le poche pagine a disposizione. D’altronde, al sardo basta pochissimo per tratteggiare un cattivone irriducibile come Juan Gonzales, uno di quelli che, con la sua sola presenza, si mangia l’intera scena in barba alla legge che vorrebbe Tex sempre in primissimo piano. Non mi metto a fare i paragoni con altri personaggi simili già apparsi nella settantennale saga del ranger, mi limito a dire che se questo Juan Gonzales fosse stato protagonista di una lunga storia in tre albi, a quest’ora lo avremmo già collocato in mezzo a El Muerto e al Carnicero.

Ruju lascia molto spazio a Carson, il quale risulta essere il protagonista, almeno morale, della vicenda, anche se poi è Tex che nel finale si prende giustamente la scena risolvendo una volta per tutte la situazione.

 

Da applausi anche il lavoro di r.m. Guéra (R.M. sta per Rajko Milošević), il quale, da autentico veterano del fumetto quale è (consigliatissimo il suo Scalped su testi di Jason Aaron), ha realizzato un western brutto, sporco e cattivo strizzando parecchio l’occhio alle atmosfere e ai personaggi di Sergio Leone. La sua caratterizzazione di Gonzales è perfetta, così come altrettanto convincenti risultano essere Tex e Carson, molto più giovani rispetto alle versioni attuali, ma già in grado di spalleggiarsi in violente sparatorie in un trionfo di bromance senza eguali.

 

 

Naturalmente questo volume non sarebbe stato così senza la colorazione di Giulia Brusco. Non siamo ai livelli eccellenti di Matteo Vattani sugli albi Il vendicatore e Giustizia a Corpus Christi, ma la brava Brusco svolge un buon lavoro che rende giustizia allo stile della collana e valorizza la narrazione.
Insomma, un bel Tex d’autore che testimonia l’ottimo stato di salute di questa collana.

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