Da circa un paio di settimane è in edicola La banda di Red Bill, il numero 2 della nuova serie Tex Willer edita dalla Sergio Bonelli Editore. I testi sono di Mauro Boselli, deus ex machina di questa serie, nonché curatore, mentre ai disegni troviamo Roberto De Angelis.
La banda di Red Bill – Tex Willer n.2
Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Roberto De Angelis
Copertina: Maurizio Dotti
Per chi si fosse addormentato negli ultimi mesi, Tex Willer è la nuova serie dedicata a Tex, il personaggio creato da Gian Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini nell’ormai lontanissimo 1948. Ai tempi, Bonelli lo pensò come uno scapestrato fuorilegge inseguito dagli sceriffi di mezzo west, salvo poi farlo passare definitivamente dall’altra parte della barricata e renderlo l’invincibile ranger che oggi tutti conosciamo.
Non è un reboot, non è un riavvio della serie, bensì sono storie nuove ambientate nella continuity ufficiale, con l’unica differenza di avere come protagonista il giovane Tex in fuga dalla legge che vive le proprie avventure in presa diretta senza l’intermediario dell’adulto che racconta ai pards raccolti intorno al fuoco.
Non ha molto senso fare la sinossi di un albo da 64 pagine lungo circa la metà di un Tex normale perché il rischio è quello di raccontare troppo. Mi limito a dire che il giovane Tex Willer viene coinvolto in uno scontro con la banda del terribile Red Bill, mentre Tesah tenta di portare a compimento la propria vendetta. Ma i destini dei due giovani stanno per incrociarsi.
Che Mauro Boselli abbia da sempre una autentica venerazione per il Tex scavezzacollo dei primi numeri è cosa nota da tempo. Non a caso, molte delle sue storie sono caratterizzate dal rapporto passato/presente del ranger o di altri comprimari; basti pensare al fatto che il suo esordio da solista sulla serie mensile del ranger sia Il passato di Carson, avventura osannata dai lettori e da molti indicata addirittura come la migliore in assoluto.
Con questa nuova serie, Boselli ha finalmente al possibilità di far rivivere quel mitico fuorilegge rimasto impresso nei lettori, costantemente avvolto in un’aura da leggenda.
L’impressione iniziale, leggendo questi primi due albi, è che almeno la prima storia non sia stata pensata per un formato da 64 pagine, o perlomeno che Boselli ancora non vi sia del tutto a proprio agio. I ritmi, per quanto più serrati rispetto a un tradizionale Tex, sono comunque abbastanza dilatati al punto che la trama vera e propria inizia a dipanarsi solo con questo secondo albo e probabilmente entrerà nel vivo con terzo previsto per gennaio. Di per sé non è per forza un male, ma la speranza è che nelle storie future la confidenza con il nuovo formato aumenti notevolmente.
Niente da dire circa i disegni di Roberto De Angelis. Amatissimo disegnatore e copertinista di circa 200 numeri, senza contare gli speciali, di Nathan Never, De Angelis è senza dubbio il massimo esponente della ben nota scena salernitana che a metà anni ’80 portò una piccola rivoluzione nel panorama del fumetto italiano. Già alle prese con il Texone Ombre nella notte, uscito nel 2004 per i testi di Claudio Nizzi, De Angelis è l’interprete perfetto per questo nuovo giovane Tex. Grazie al suo stile classico e profondamente calato nella realtà western (molto più che nella sua opera d’esordio, dove invece mostrava qualche debolezza), De Angelis confeziona una prova certosina che di certo merita di farsi ricordare a lungo. Purtroppo è già noto che questo primo ciclo di quattro albi verrà riedito in versione cartonata e a colori e il purtroppo risiede proprio nella colorazione, a mio avviso inadatta in quanto le tavole di De Angelis sono perfette per il bianco e nero.
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