I primi cento (recensione) – Guglielmino, Scali, Costarelli

Scritto da Paolo M.G. Maino

26 Apr, 2024

Vi ricordate come erano belli i forum di fine anni ’90 e inizio 2000? Quando non c’erano Facebook, Instagram e i social? Anzi vi ricordate come erano belle le fanzine che raccontavano il mondo nerd ed underground dei fumetti della seconda metà degli anni ’80 e dei primi anni ’90? Quando Lucca Comics era solo comics e si faceva al palazzetto? O Cartoomics non si chiamava ancora così ed era la convention di fumetti nel foyer e nel seminterrato del Quark Hotel in zona Romolo a Milano?

Quelli sì che erano bei tempi! 

Ma erano bei tempi o eravamo noi ad avere altre attese e i nostri occhi attingevano avidamente ad ogni novità in cerca di sorprese? 

Una bella domanda! Qual era il potere di noi lettori sui fumetti che leggevamo? Ve lo siete mai chiesti? I miti nel fumetto si creano per la genialità degli autori, per la sorte bendata che assegna un’improvvisa preferenza ad un albo o ad una serie piuttosto che ad un’altra o ad un altro, e per i lettori che si trasformano in fan idolatranti!

È stato così per gli X-Men di Claremont, per Asterix (e non Umpa-pa) di Goscinny e Uderzo, per Corto Maltese di Hugo Pratt (e non per – che so – Anna della Giungla), per Tex e non per Occhio Cupo (il personaggio su cui la neonata Bonelli puntava!) e per “i primi cento” di Dylan Dog

Eccoci arrivati al punto: I primi cento! Ora, oltre ad essere un mito è anche un geniale fumetto il cui soggetto nasce dalla vulcanica mente di Andrea Guglielmino che ha poi condiviso con Marco Scali il compito della sceneggiatura e ha affidato a Luciano Costarelli l’onore e l’onere di disegnarlo!

 

 

Un fumetto non bonelli che tocca uno degli effetti più bonelli che esistano: il mito dei primi cento numeri di Dylan Dog, un mito dal sapore retrò e con tanta dose di aporeticità senza fondamenti chiari.

Ora tutte queste belle idee diventano carta in questa graphic novel di 94 pagine (ma va?) dal formato più ampio dei bonellidi, ma totalmente bonellide come concezione.

Il protagonista Damien Donovan è un indagatore dell’occulto di New York negli anni ’80… ecco ho già detto tutto. Non serve aggiungere altro sul contesto (e comunque potete/dovete ascoltare la mia intervista a Andrea Gugliemino per il podcast ‘Il fumetto’ che trovate qui sotto).

Serve invece dirvi che cosa troverete leggendo questo fumetto (edito da Weird book e già richiesto da molti in poco tempo).

Troverete una storia di avventura che usa il pretesto del metafumetto per raccontare un’indagine complessa e con la sua bella dose di plot twist; troverete un saggio a fumetto che smonta e rimonta archetipi e meccanismi narrativi, ma lo fa senza leziosità e senza risultare stucchevole; troverete uno specchio più o meno deformato del vostro/nostro essere fan di questo o quel fumetto; troverete in poche pagine l’evoluzione di un personaggio che si presenta in medias res, già famoso con un ricco passato che pesa sulle sue spalle e che deve saper affrontare come un problema (nel senso greco del termine: propalo significa gettare davanti a sé): nell’arco di 94 pagine Damien ci diventa famigliare e mostra la sua umanità; troverete tante citazioni delle citazioni in un post-post moderno (e forse è meglio aggiungere anche qualche altro post-post), ma – lo ripeto – non si tratta mai di citazioni fini a se stesse, semmai svelano a noi lettori quello che segretamente ci aspettiamo.

 

 

Ottimo lavoro ai testi quindi di Guglielmino e Scali e ottimo lavoro di Luciano Costarelli a matite e chine. Costarelli ha un grandissimo pregio: sa mettersi al servizio della storia e questa è una caratteristica dei grandi del fumetto italiano che sono passati tra le pagine dei primi cento numeri di Dylan ad esempio. No ci poteva essere scelta migliore a mio modo di vedere: un professionista che svolge con dedizione e bravura il suo compito e fa della chiarezza il suo marchio di fabbrica. Sicuramente tra i tanti suoi lavori degli ultimi anni, questo è il più complesso e di alto livello!

Un ultimo motivo per leggere I primi cento? Finalmente potrete leggere di nuovo ‘i primi cento’!!!

 

 

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