Krampus! – Dampyr n.237 (dicembre 2019)

Scritto da Paolo M.G. Maino

11 Dic, 2019

Si conclude con Krampus! l’annata 2019 di Dampyr e si conclude – diciamolo subito – con un ottimo numero che ben si inserisce nell’ottima annata dell’ammazzavampiri di casa Bonelli, e ormai dietro l’angolo si prospetta l’annata 2020 in cui si celebreranno i 20 anni (tre volte 20 quindi? Che ci sia una cabala nascosta?) di vita editoriale di questa serie: un risultato che nel panorama attuale di sofferenza del fumetto da edicola è decisamente qualcosa di straordinario.

Ah… così tanto per ricordarlo… nel 2020 giungerà nelle sale italiane e del mondo anche il film di Dampyr, primo importante prodotto del nuovo Bonelli Cinematica Universe. Insomma speriamo che tutte queste progettualità portino per noi dampyriani succhiasangue l’esito di poter continuare a leggere ancora per anni le avventure di Harlan, Tesla e Kurjak.

 

Krampus! – Dampyr n.237

Soggetto: Francesca Scotti eClaudio Falco

Sceneggiatura: Claudio Falco

Disegni: Fabrizio Longo

Copertina: Enea Riboldi

Ma torniamo a Krampus! in cui abbiamo l’esordio come soggettista della giovane romanziera Francesca Scotti e il ritorno alla sceneggiatura del dottor Claudio Falco assente su Dampyr (dopo essere stato molto impegnato nei progetti legati ai personaggi di Maurizio De Giovanni) ben dal numero 220, ai disegni troviamo invece Fabrizio Longo che aveva proprio aperto il 2019 con Hellfire Club per i testi di Venanzetti. 

Dunklerberg (letteralmente Borgo Scuro, un altro dei luoghi di fantasia della geografia dampyriana) nel Sud Tirolo all’inizio del 1800 la tradizione della sfilata dei Krampus, specie di orribili demoni, per la festa di San Nicola (6 dicembre) si trasforma in un incubo per Steiner, l’ufficiale della polizia dell’impero austro-ungarico: i Krampus sono infatti particolari non-morti servi di Nergal e lo stesso arcivampiro fa la sua comparsa ‘regalando’ la notte eterna a Steiner e massacrando i suoi uomini.

Dopo questo prologo ci ritroviamo nel presente a Bolzano dove Sophie Mutter in compagnia di Angelo Sanna sta tenendo un seminario sul folklore tirolese e quindi anche sui Krampus. La giovane ricercatrice, come già successo in altre situazioni, mentre è a passeggio con il fidanzato ha una terribile visione e spaventata decide di chiamare in causa Harlan.

Da qui si sviluppa una trama classica che alterna vicende e azioni nel presente a rievocazioni del passato (torniamo fino al 1600) in un incastrarsi di indizi che porta all’avvincente scontro finale tra le rovine di Dunklerberg. Ma ad attendere Harlan e soci non ci saranno solo i Krampus e Steiner…


Non aggiungiamo altro per lasciare pieno gusto a chi non ha ancora letto ma anche perché non serve qui addentrarsi in un ulteriori particolari della trama per esprimere un pieno giudizio sull’albo.

Lo spunto del soggetto di Francesca Scotti si lega ad una tipica storia dampyriana, a cui però si aggiunge la creazione di una serie di figure di nemici molto interessanti e in qualche modo innovative: se Steiner è in qualche modo il classico non-morto destinato al fallimento e anzi ‘carne da macello’ per il Dampyr, i Krampus dimostrano di essere degni del confronto con i nostri eroi e soprattutto (e in questo credo ci sia lo zampino di Falco) il personaggio che si agita dietro le quinte e che cerca di tessere i fili di una trappola mortale promette di tornare a dare filo da torcere ad Harlan. E come già successo altre volte (Marsden, il Condor e von Henzig ad esempio sono comparsi in modi simile) non abbiamo ancora una piena ‘epifania’ del nuovo (forse) Maestro della Notte.

 


La sceneggiatura ha anche il merito di farci rivedere in azione, pur nel passato, Nergal che abbiamo salutato (sempre coi disegni di Longo, un caso?) in Yossele il muto, ma che – come ricorda Harlan stesso – è per ora solo un corpo senza anima (tornerà? Io credo proprio di sì!).

Sul fronte dei disegni, le lunghe notti dicembrine (dal ‘600 ad oggi) nel Tirolo, la fortezza di Dunklerberg e le sue rovine sono un territorio ideale per i chiaroscuri di Fabrizio Longo, ormai al suo quarto albo di Dampyr e sempre più a suo agio nella rappresentazione dei personaggi principali della serie (e anche dei secondari vista la sua Sophie Mutter e soprattuto il suo Nergal). Una sicurezza che promette di continuare a tener alta la bandiera dei maestri di luci e ombre nella serie Dampyr (maestria essenziale in una serie che vira così spesso al gotico).

 

Krampus! – Dampyr n.237 (dicembre 2019). Un albo che ci ha quindi pienamente soddisfatto e che mostra anche la notevole poliedricità di questa serie. Mettete in fila solamente gli ultimi tre numeri: oltre ai personaggi e al chiaroscuro (da Luca Rossi, a Longo passando per Fortunato) direi che tutto cambia. Dal fantasy lovecraftiano alla riscrittura di tradizioni folkloristiche all’interno dell’immaginario dampyriano con sosta in scenari che discendono direttamente dai più delicati misteri dell’animo umano attraverso l’evocativa lezione del cinema espressionista (tedesco in particolare). Che fortuna che tutto questo sia così a portata di mano per soli € 3,90!

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