Dopo il ritorno a Manaus e nel contesto cittadino, le nuove avventure di Mister No (e di Esse Esse) continuano nell’avvincente numero 6 A costo della vita. Ad orchestrare la vicenda c’è la sapiente mano di Maurizio Colombo che torna alla sceneggiatura dopo circa un anno dalla sua storia per Deadwood Dick. E se per l’irriverente pistolero nero Colombo aveva lavorato per i disegni di Pasquale Frisenda, ora tocca alle matite e alle chine di Marco Foderà che in questo 2019 ha già dato ottime prove in China song e nei numeri 3 e 4 sempre di Mister No.

A costo della vita – Mister No le NA n.6
Soggetto: Maurizio Colombo e Luigi Mignacco
Sceneggiatura del prologo: Luigi Mignacco
Sceneggiatura: Maurizio Colombo
Disegni del prologo: Roberto Diso
Disegni: Marco Foderà
Copertina: Fabio Valdambrini
Sinossi: Jesus, l’indio mezzosangue a cui si sono legati Jerry e Otto, si trova in un terribile penitenziario di massima sicurezza e i due vogliono fare di tutto (A costo della vita no?) per liberarlo dagli aguzzini del carcere, in particolare dalle torture di Andrade e dalle sporche macchinazioni del capo del carcere, l’olandese Mr. Holland che insieme alla algida e maniaca sorella è padrone della vita e della morte dei detenuti e utilizza con loro metodi nazisti, ereditati proprio dalla posizione collaborazionista tenuta durante la guerra verso il regime del Reich tedesco. Ad aiutare Mister No ed Esse Esse si aggiungono due personaggi altrettanto improbabili: Mala, una povera ragazza che vuole vendicarsi della morte della madre che dopo anni come governante della famiglia Holland è stata scaraventata senza alcuno scrupolo dalle scale; il dottore del carcere che dopo aver chinato la testa mille volte di fronte alle violenze perpretate nel carcere, ormai diventato un inguaribile alcolizzato, vuole riscattare la sua vita. Un quartetto improvvisato che studia un piano ad altissimo rischio per liberare il buon Jesus. Ce la faranno?

Non aggiungo altro per non togliere suspence alla lettura per chi non lo avesse ancora gustato. E uso il termine ‘gustare’ perché questo numero conferma ancora di più la bontà di queste Nuove avventure di Mister No: qui ci troviamo di fronte alla riproposizione di due classici del cinema, i film ambientati nel carcere che ne descrivono gli orrori, le disumanità e le crudeltà (e anche il conservarsi della speranza che sempre si nasconde nel cuore dell’uomo) e i film che sono incentrati su una impossibile evasione (e c’è da dire che spesso le due cose coincidono).
A questi due archetipi a cui la sceneggiatura di Colombo guarda e su cui costruisce alcune scene molto crude e altre ricche di adrenalinica azione, si aggiunge un altro elemento tipico della scrittura di Colombo: la descrizione di una umanità varia, spesso sofferente, spesso ai margini e piena di grettezze e nello stesso tempo di forti contrasti. Le figure di Andrade e del dottore alcolizzato sono in questo senso davvero simboliche di questa umanità piena di contraddizione e in cui le sfumature di grigio (ben più delle misere 50…) sono davvero molteplici. Colombo si conferma scrittore che ha fatto sua tanta lezione del cinema da una parte e che conosce il ritmo del fumetto con il contagiri dall’altra.

Sul fronte disegni, per altro, passare da Frisenda a Foderà significa appoggiarsi su due grandi artisti che proprio dell’espressività dei volti e della varietà della rappresentazione delle tante umanità che si incontrano nel mondo hanno fatto il loro marchio di fabbrica. Foderà in questo 2019 ha consolidato la sua bravura anche nel confronto con un personaggio e con ambienti caratterizzati da una storia lunga alle spalle come il personaggio di Mister No. Complimenti per quanto sin qui fatto!
In sintesi un albo davvero ben fatto e che ci fa ancora di più aspettare il numero 7 (di 10) e ci fa sperare prima o poi in una seconda stagione per queste nuove avventure di Jerry Drake.
(…lo so non ho commentato il prologo con la storia cornice di Jerry e di Jerome sr….. ma proprio non mi convincono questi inserti e quindi preferisco non parlarne per ora)
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