La loro storia inizia ufficialmente in rete con la pubblicazione a partire dal febbraio 2017 di 48 strisce che sono andate avanti fino a giugno 2017. Il volume pubblicato l’8 marzo ripropone quelle 48 strisce e ne aggiunge qualcuna di nuovo (inserendo in particolare le versioni kids di Nathan Never e Legs) e aggiungendo anche delle singole vignettone che avevano sia lo scopo pubblicitario sia quello informativo per far conoscere meglio il mondo dei Bonelli Kids.
i piccoli eroi sono quindi le riproposizioni in formato kids dentro nel contesto della società odierna di tanti personaggi bonelliani: Zagor, Cico, Mister No, Martin Mystére, Java, Diana, Angie, Harlan, Kurjak, Tesla, Morgan Lost, Sam, Ringo, Nathan, Legs e per finire anche la versione kids di Alfredo Castelli, la peste peggiore del gruppo. Spiccano effettivamente per assenza due pezzi da novanta come Tex e Dylan Dog.
Le strisce (o i quadrotti come apparivano nella versione Facebook e come appaiono nella stampa in piccolo volume cartonato di formato quadrato) hanno a mio avviso come modello di base i Peanuts: personaggi bambini che possono riflettere anche di questioni ampie e filosofiche e che generano nel lettore un sorriso (difficilmente una risata a crepapelle) proprio per il contrasto che si avverte (Pirandello definisce la comicità come l’avvertimento del contrario) tra il loro agire e lo spesso inevitabile fallimento o perché fanno guardare con la dovuta ironia modelli di pensare e abitudini dell’uomo di oggi o anche perché smascherano – in una sorta di metafumetto – gli stessi meccanismi creativi che stanno alla base dell’ideazione stessa delle strisce. Inoltre come nei Peanuts i Bonelli Kids hanno delle caratterizzazione molto spiccate che non sono altro che l’esasperazione parodistica delle caratteristiche degli eroi Bonelli: Martin è un verboso ragazzino, Angie è la svampita di cui tutti si innamorano, Sam è la mocciosa sempre attaccata alle gambe di Ringo, Nathan è un triste musone e Legs una arrabbiata anarchica…
Lo stile di Luca Bertelè che è ai disegni è frutto di un bel lavoro di progettazione: i personaggi sono belli da vedere e si muovono in un contesto di colori ben chiari senza chiaroscuri e anche le strisce si fanno leggere tutte con piacere e in qualche caso hanno un buon scatto finale (il fulmen in clausula direbbero i latini: la battuta finale che ribalta le aspettative). Si capisce che nella creazione delle situazioni delle singole strisce il trio Alfredo Castelli, Sergio Masperi e Tino Adamo lavora sia sull’esito immediato sia sulla costruzione del mondo Bonelli Kids e non si tratta di un compito facile perché non è scontato far ridere soprattutto non è facile non avendo ancora ben chiaro forse il lettore tipo a cui ci si rivolge. Già a chi si rivolgono i quadrotti dei Bonelli Kids?
Io come lettore ho sempre guardato con simpatia all’iniziativa (tanto che nel nostro gruppo Facebook L’avventura a fumetti da A(dam) a Z(agor) ho creato l’album che raccoglie le strisce) e in cuor mio avevo già deciso che il volume sarebbe stato mio e aggiungo che senza per forza far dei confronti impari la lettura del volume (che è anche ben fatto dal punto di vista grafico: solo i risguardi di seconda e terza di copertina valgono l’acquisto) ha avuto un effetto mediamente simile a quello dei Peanuts o di Calvin e Hobbes, senza punte (anche se in almeno un paio di casi ho proprio riso di gusto).
Restano delle domande: può un lettore all’oscuro degli eroi Bonelli leggere il volume e goderselo e magari andare a leggere ‘gli originali’? Mi pare difficile. Può un ragazzo di 10 o 11 anni capire i giochi più fini metafumettistici? Anche questo mi pare difficile, ma a questo obietto anche: perché io da ragazzo a 10 e 11 anni capivo tutti i piani di lettura dei Peantus? No, sicuramente!
Per ultimo faccio una annotazione importante. Se raggiungere con la lettura i ragazzi (obiettivo di tutta la linea Young) non è impresa semplice e forse non è così immediatamente raggiungibile con i Bonelli Kids, c’è un’attività su cui la casa editrice sta lavorando benissimo: i laboratori di disegno per bambini alle fiere.
La passione di Bertelè, Adamo, Masperi e Castelli nel progetto è contagiosa e i bambini che si cimentano nell’imparare a disegnare i kids o a colorarli sono molto contenti!
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