Tex Magazine – Tex 70 (settembre 2018)

Scritto da Francesco Benati

2 Ott, 2018

E finalmente ci siamo! I festeggiamenti per i settant’anni di Tex stanno raggiungendo il loro culmine e da qualche giorno è il Tex Magazine, in un’insolita versione uscita a fine settembre, a tenere banco. Tutto incentrato sull’inossidabile ranger della Sergio Bonelli Editore, questo Magazine, oltre ai consueti servizi di approfondimento, propone due storie inedite da circa 50 pagine l’una, Il segreto di Lilyth e Dinamite. Entrambe scritte da Mauro Boselli, sono disegnate rispettivamente da Fabio Civitelli e Maurizio Dotti.

 

Tex Magazine – Tex 70

 

Copertina: Claudio Villa
1948 – 2018, un bel traguardo per una serie a fumetti. Tex, il più longevo fumetto italiano, nonché il più venduto di sempre, spegne le sue prime settanta candeline e lo fa con un Magazine che ne celebra il mito. Un discreto malloppo che propone una serie di servizi di approfondimento sulla nascita di Tex, sulla sua personalità, sui suoi pards e sui principali autori che lo hanno realizzato, nonché qualche piccola anticipazione su quello che accadrà in futuro.
Per chi scrive, il piatto forte è considerato dai due racconti brevi incentrati su due comprimari d’eccezione: Lilyth, la mai troppo compianta moglie indiana, e Dinamite, il celeberrimo cavallo che Tex ha cavalcato più o meno nei primi cinquanta numeri della serie.

 

 

Il segreto di Lilyth

Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli

Disegni: Fabio Civitelli

La prima storia, Il segreto di Lilyth, purtroppo è la più debole sia sul piano del soggetto che dei disegni.
Sinossi: Lilyth, nel periodo in cui è stata ospite dei frati durante l’adolescenza, ha fatto una promessa ad un ex bandito convertito e ora, con Tex al suo fianco, sente di poterla mantenere. Dovrà recuperare il bottino di una rapina nascosto in un antico pueblo, ma le cose non saranno così semplici.
Non ho motivo di credere che a Mauro Boselli Lilyth non piaccia. Anzi, sono sicuro che la ritenga un personaggio degno d’interesse. Purtroppo, Tex non è un fumetto dove si possa eccedere con le smancerie. Baci e dichiarazioni d’amore troppo ardite sono vietati e sulla serie vige un certo puritanesimo per quanto riguarda la sessualità dei personaggi, perciò non si può mostrare nulla.

 

 

Non che io sperassi (o forse sì?) di vedere scene alla Dylan Dog con Tex e Lilyth che copulano per cinquanta pagine, sia chiaro, però neanche mi sarei aspettato di leggere una storia in cui non si va oltre un casto abbraccio. Alla fine la storia, per stile e atmosfere, è una sorta di seguito de Il sentiero dei ricordi di Claudio Nizzi, peraltro anche quella disegnata da Fabio Civitelli.
E proprio lo stesso Civitelli, forse perché chiamato all’ultimo momento a mettere i propri pennelli al servizio di questa avventura, non riesce a fornire la sua prova migliore, anche se la sua Lilyth è ormai entrata nell’immaginario collettivo assieme a quella di Galep. Una bellezza semplice, ma determinata, forte e indipendente (dopotutto ha tirato fuori il suo uomo dal palo della tortura rischiando di beccarsi lei stessa una lancia contro). Buona anche la versione del giovane Tex di Civitelli, il quale peraltro lo aveva già fatto nella citata storia di Nizzi. Bello il lavoro, più in generale, sulla ricostruzione del pueblo perduto.
Una storia piacevole e senza particolari scossoni emotivi, insomma, un piccolo antipasto della futura serie sul giovane Tex che vedremo a partire da novembre e che ha il merito di riportare in scena Lilyth e di farci rivedere Civitelli, che però ritroveremo al meglio della forma già a febbraio 2019 con il numero 700 della serie.

 

Dinamite

Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli

Disegni: Maurizio Dotti

Discorso totalmente opposto per Dinamite. Stavolta Boselli non si pone alcun freno e rilancia il tema della caccia allo stallone selvaggio, riportando sulla scena il vecchio cavallo di Tex. Ormai anziano e capo di un gruppo di cavalli, Dinamite bruca tranquillo nella riserva Navajo, ma un gruppo di loschi affaristi pare intenzionato a rovinargli la pensione. Tex balzerà nuovamente in sella al suo animale per fermare i malvagi e far trionfare la giustizia.
Densa e drammatica, questa breve storia è un piccolo gioiello che mi ha commosso come poche altre volte mi era successo nel leggere un fumetto. Boselli ha fatto un centro perfetto soprattutto nella parte finale con un montaggio serratissimo che testimonia, in barba ai detrattori, l’assoluta maestria di questo sceneggiatore, sicuramente uno dei migliori in attività a livello mondiale.

 

 

Riguardo ai disegni di Maurizio Dotti, purtroppo qualche volto non è riuscito del tutto, probabilmente anche a causa del fatto che abbia dovuto lavorare contemporaneamente a Il ritorno del Maestro, storia che leggeremo tra pochi giorni. A parte questi piccoli difetti, il lavoro di Dotti rimane di alto livello e con un dinamismo invidiabile dimostrato soprattutto nella scena della lotta dei cavalli e nella sfrenata corsa finale.
Una storia densa, forte, di quelle destinate a rimanere impresse nella mente dei lettori. Purtroppo non posso fare nessun tipo di spoiler per chi non ha ancora letto, ma i texiani di vecchia data non potranno trattenere una lacrimuccia.

 

 

In definitiva, direi il miglior Magazine mai uscito finora, un volume che si scrolla di dosso l’ingombrante retaggio del vecchio e glorioso Almanacco del West per presentarsi in una veste totalmente nuova e con due storie che faranno felici i lettori.

 

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