La nostra rilettura anno per anno delle tante avventure di Nathan Never, che abbiamo intrapreso complice la ottima app Bonelli Digital Classic riparte dal 1992 e dal numero 9 Gli occhi di uno sconosciuto che offre una delle più belle copertine tra le prime di Claudio Castellini e tra le più bladerunnerriane con il silenzioso e drammatico killer in primo piano nella pioggia.
Siamo a febbraio 1992 (a gennaio si è conclusa la doppia sulla fratellanza ombra e ne abbiamo parlato in conclusione del 1991 e in una puntata ad hoc del podcast). La storia è un poliziesco venato di tensioni psicologiche (e paranoiche) e sentimentali. Poliziesco e sentimenti fanno rima con Michele Medda ed effettivamente questa è una tipica storia di Medda che beneficia dei disegni fortemente espressivi di Stefano Casini. Un numero che gioca sui ‘non detti’, sulle duplicità e le ambiguità. Per la prima volta abbiamo la rivelazione che Nathan è vedovo. Unico appunto: gli aspetti fantascientifici sono ridotti all’osso. Ma lo diciamo qui per questo numero e lo sottintendiamo per tante altre storie (buone o meno magari) di Nathan Never.
Inferno vede l’esordio di Dante Bastianoni (dal taglio claudiovilliano) su Nathan in una storia di Bepi Vigna che ci porta dritti al primo livello, l’Inferno del titolo. Azione (parecchia), questioni sociali (integrazione dei mutati), sfondo politico (l’insopportabile candidato sindaco Hoenzollern), mutazioni genetiche di animali (la trasposizione futuristica degli alligatori nelle fogne di New York. Non c’è la tensione del La zona proibita, ma sicuramente una buona storia che fa l’occhiolino a film come Fuga da New York.
E ora passiamo ad una nuova storia doppia: Fanteria dello spazio che sui testi di Antonio Serra vede finalmente l’esordio di Roberto De Angelis sulla serie regolare (e faremo un’abbuffata del suo splendido tratto visto che tiene a battesimo il primo speciale dello stesso anno). È una storia che a distanza di anni funziona perfettamente e al lettore di Nathan Never di lungo corso sa offrire ex-post spunti interessanti. Un inno al pacifismo, una citazione di tanti film che vedono deliri di onnipotenza e di difesa violenta delle ideologie nazionalistiche da parte di piccoli gruppi di militari, e poi l’inizio (non me lo ricordavo proprio) della sotto trama del contrasto Terra/Stazioni orbitanti. C’è tantissimo da dire e lo faremo nel consueto approfondimento del podcast Il fumetto. Per ora tenetevi questo consiglio: rileggete questa bellissima storia!
Oltre le stelle è firmato dalla banda dei sardi al completo per i disegni di Germano Bonazzi che realizza così il suo terzo albo di Nathan. E se ci sono i tre sardi insieme la storia è di quelle che contano: ritorna la Fratellanza Ombra, ritornano gli Skotos e scopriamo in un finale drammatico qualcosa di più del segreto dei Biodroidi visto nei numeri 7-8. Una storia banale (così la introduce Nathan) diventa una storia decisiva. Da segnalare la crescita del personaggio di Janine e l’introduzione del misternoiano Jerry Lone che tornerà in qualche occasione nell’universo di Nathan. Graficamente le pagine finali offrono infine una scelta di tavole molto nuova per Bonelli e più tipica della Marvel. Il volto a tutta pagina di Nathan con espressione sconvolta viene tagliato in due dal flusso di coscienza e dati che l’alieno sta riversando in lui, prima di essere interrotto dal provvidenziale intervento della Fratellanza Ombra. Una curiosità. La storia ha 8 pagine in più perché… ne aveva bisogno! Motivo semplice ma anche ringraziamento ai lettori per il primo anno di Nathan Never.
Prima di passare al numero 14, dobbiamo parlare del primo speciale di Nathan Never uscito nel giugno del 1992: Cybermaster di Vigna e De Angelis. Fa un po’ sorridere rileggere ora questo primo speciale. Le ambientazioni cyberpunk sembrano superate dalla realtà del 2024, ma resta bellissimo il primo viaggio immersivo nel cyberspazio di Nathan per sconfiggere appunto Cybermaster, un essere che vive solo nella rete ed è fuso con essa. Sullo sfondo le tensioni ‘razziali’ con i mutati e soprattutto la critica alla società delle comunicazioni esasperate. Questo è anche il primo numero dove abbiamo tante tavole dedicate a Legs e in parte a Sigmund. Un modo per far conoscere l’agenzia Alfa anche a chi si accostava al mondo di Nathan attraverso lo speciale estivo.
I nn.14/15 sono un’altra storia doppia Terra bruciata firmata da Medda e dagli Esposito Bros qui all’esordio su Nathan dopo una lunga militanza su Martin Mystère. Ci troviamo di fronte ad un giallo action come piacciono a Medda che fonde l’ambientazione alla Mad Max (in particolare con i bikers), l’incontro con la utopica società che vive fuori dalla modernità come gli amish di The Witness (e Nathan è ovviamente Harrison Ford) e i mostri divoratori di ogni cosa che vengono dalla terra ossia i Centozampe modellati sui mostri di Tremors. Questo è il mondo del Territorio, zona ai margini del mondo abitato e frutto di danni radioattivi. Nathan offre il suo contributo ma quella pace come per Harrison Ford non è per lui e le note finali sono all’insegna della nostalgia e del distacco in questa bella storia dal sapore anche vagamente western.
Il Campione sembra una storia poliziesca come tante affidata per altro a Michele Medda (che ha scritto tante belle storie per Nick Raider) e Stefano Casini. Sullo sfondo di un gioco tipo Rollerball (il film del 1975) e con classiche scene di uso di stupefacenti per potenziare la propria resistenza, il campione Diego Hernandez (che di Maradona ha anche il volto oltre che il nome) è vittima di strani attentati che fanno pensare a questioni malavitose. Ma la svolta è in realtà pienamente di fantascienza. Ritorna la Fratellanza Ombra che scopriamo essere sempre più radicata nel mondo di Nathan e formata da esseri non totalmente sempre concordi tra di loro. L’epilogo poi è elegiaco e ci ricorda il numero 9 dove poliziesco e romance si toccavano. Nusuth, la donna della Fratellanza Ombra amata da Diego, raggiunge Nathan e gli chiede quali sia stata la sua ultima parola, ossia Nusuth e in quel momento Nathan capisce che si tratta del nome di una donna.
Ci avviamo alla fine del 1992, ma prima d chiudere con una doppia storia a novembre e dicembre ancora Medda insieme a Bastianoni ci racconta un’altra avventura poliziesca e thriller: Sopravvivenza zero. Una vicenda che non mi ricordavo affatto e che si fa rileggere come un buon giallo con qualche accenno ad approfondimenti del mondo di Nathan; non certamente un numero epocale ma comunque godibile e con attenzione a tematiche anche sentimentali e relazionali.
Ma ovviamente il piatto forte dell’anno arriva a novembre/dicembre con la doppia storia L’abisso delle memorie di Medda e Mari.
Partiamo dai disegni: Mari che era già superbamente entrato in Nathan con la doppia dei numeri 7/8 qui mostra già un passo in più nel suo processo di evoluzione. La linea si fa già più essenziale ed espressionista e ci regala alcune delle più belle transizioni di inizio anni ‘90 (e modellate su alcuni passaggi tra passato e presente che si erano viste in quegli anni in film come Highlander). Quello che oggi a distanza resta con ugual forza è l’esplodere del dolore e del rimorso in Nathan. Mai eravamo entrati così nella pelle di un personaggio Bonelli in un suo momento chiave e questa storia non sarebbe stata così senza Mari. Medda dal canto suo ci racconta il mito fondativo di Nathan e lo trasforma nella storia di un’anima o meglio di almeno 5 anime: Nathan, Laura, Sara, Ned Mace e la sorprendente Ann. Una figura tanto minuta e apparentemente avulsa eppure così densa narrativamente e centrale. Nulla è fuori posto per un classico che è probabilmente ancora oggi uno (il?) dei vertici della serie. L’ho riletta e mi sono ricomosso. Fatelo anche voi.
Ci rivediamo nel 1993 e ricordatevi di ascoltare l’approfondimento podcast sulla storia doppia Fanteria dello spazio.
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