Con qualche settimana di ritardo, ecco la recensione di Vancouver, il nuovo Tex mensile edito dalla Sergio Bonelli Editore. Primo capitolo di una lunga storia in tre albi, questa avventura vede incrociarsi l’inedito duo composto da Pasquale Ruju al soggetto e alla sceneggiatura e da Corrado Mastatuono ai disegni.
Dopo ben sette mesi passati tra manicomi, città, sierre innevate, case lugubri e deserti assolati, è giunto il momento per Tex e i suoi pards di ritornare su sentieri decisamente più tradizionali e amati incondizionatamente dai lettori. Difatti, benché Mefisto e Yama siano universalmente considerati la nemesi dell’eroe e dei personaggi cardine della saga, non sono altrettanto universalmente amati, nel senso che esiste un nutrito gruppo di lettori che, legittimamente, preferisce le storie più western e realistiche.
E cosa c’è di più realistico e classico di una storia di Tex ambientata in Canada, terra dove i nostri eroi fanno visita periodicamente, il più delle volte per andare in soccorso dei vecchi amici Jim Brandon o Gros Jean (oppure entrambi).
E già qui si può intravedere un piccolo elemento di originalità: a chiamare Tex e i suoi pards altri non è che una vecchia fiamma di Kit Carson!
Vancouver – Tex n.745
Soggetto e sceneggiatura: Pasquale Ruju
Disegni: Corrado Mastantuono
Copertina: Claudio Villa
Sinossi: Angela Jewell è un’ex ballerina di saloon da tempo sposata con Flynn, un ingegnere delle ferrovie che vive a Vancouver. L’uomo viene barbaramente ucciso per essersi rifiutato di consegnare dei documenti compromettenti e Angela, scampata all’attentato, decide di chiedere aiuto ad una sua vecchia e mai dimenticata conoscenza: Kit Carson, il quale, spalleggiato da Tex, Kit Willer e Tiger Jack, si reca a Vancouver per aiutare l’amica. Sin da subito i quattro si rendono conto che in città si annida il classico nido di serpenti da estirpare il prima possibile. Durante il viaggio, i pards si imbattono in Joe Capilano, figura realmente esistita e che presumiamo che avrà un ruolo nei prossimi capitoli. Aderente alla realtà storica è anche la figura di John Stewart, primo poliziotto di Vancouver.
Il primo albo ad opera di Ruju si presenta asciutto, con qualche momento divertente e, in generale, con una narrazione solida priva di buchi narrativi o di colpi di scena fuori contesto. L’unico momento che sembra stonare con il resto della vicenda è la parte finale: mantenendoci sul vago per non incorrere in incauti spoiler, Kit Willer e Tiger Jack si ritrovano a dover affrontare una rissa e la scena si evolve con alcune soluzioni sopra le righe (qualcuno direbbe tamarre) che sembrano del tutto fuori linea rispetto al tono adottato da Ruju per questa avventura.
In questo primo capitolo segnaliamo la presenza di un Tex un po’ più in ombra per dare maggiore risalto alla figura di Carson e, soprattutto, di Angela Jewell, la quale viene rappresentata come una figura a tutto tondo e non solo come una bella statuina che funge da richiamo per i pards. Tuttavia, come di consueto, il ranger arriverà a prendersi la scena con il proseguire delle pagine.
Capitolo disegni: Mastantuono è, a parere di chi scrive, uno dei migliori disegnatori del mondo, per cui è difficile dare una rappresentazione oggettiva e neutrale di ciò che il lettore si troverà nell’albo. Il tratto di Mastantuono è sicuramente divisivo per i lettori, molti dei quali ancora legati al tratto dei disegnatori storici della collana, ma la sua bravura è fuori discussione. In questa storia, Mastantuono cesella le figure dei personaggi e degli ambienti con dovizia di particolari, a volte eccedendo nella recitazione di Carson, ma tratteggiando il carattere dei vari comprimari con pochi segni di matita. A volte si può riscontrare qualche errore di tipo anatomico, ma, al di là del fatto, che errori simili li commettono autori da ogni parte del globo, va detto che Mastantuono non è mai stato un disegnatore prettamente realistico con uno stile quali fotografico, ma, al contrario, un autore con forti influenze grottesche nel proprio bagaglio culturale, per cui certi errori sono da considerare alla stregua di licenze artistiche per enfatizzare determinate scene.
Chiudendo la recensione dell’albo, ripetiamo che si tratta di una storia in tre albi, quindi con un certo livello di ambizione da parte di Ruju, per cui a inizio 2023 vedremo se il risultato si potrà dire centrato.
Le tavole di tutti i fumetti le considero opere d’arte.
_______________________________________
Mi piacerebbe che tutte i fumetti
fossero proposti anche a cartoni animati, registrati DVD-VIDEO.