Il deserto di Altar – Tex n.743 (settembre 2022)

Scritto da Francesco Benati

2 Set, 2022

Vi presentiamo in anteprima la recensione di Nel deserto di Altar, penultimo capitolo della lunga saga iniziata addirittura ad aprile dedicata al ritorno di Mefisto e di suo figlio Yama. Al timone troviamo sempre il curatore e sceneggiatore Mauro Boselli ai testi, mentre i disegni sono ad opera del veterano Fabio Civitelli che nel 2023 festeggerà i 40 anni di militanza presso le pagine del ranger più famoso d’Italia.

 

 

Nel deserto di Altar – Tex n.743 

 

Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli

Disegni: Fabio Civitelli

Copertina: Claudio Villa

 

Dopo i primi tre albi ad opera dei gemelli Raul e Gianluca Cestaro ambientati nel manicomio, a Civitelli spetta il compito di portare Tex e i suoi nemici nell’assolato deserto del sudovest. 

Riassunto delle puntate precedenti: Mefisto è fuggito dal Black Mountain Asylum portandosi dietro il figlio Yama, ormai ridotto ad un vegetale, e un nutrito gruppo di complici. Dopo essersi insediato su un isolotto, riesce a liberare la sorella Lily dal carcere di Yuma e a portarla nel rifugio dove intanto Yama sta riacquistando pian piano le forze. Nel frattempo, Tex e i suoi pards incontrano Padma, il maestro di Mefisto deciso a fermare il suo vecchio allievo, assieme al quale raggiungono il Morisco per un’impresa ardua: mettersi in contatto con Narbas, il medium indiano che Mefisto ha sfruttato per tornare dal mondo dei morti. Ma le spie sono in agguato.

 

 

Purtroppo non possiamo proseguire con la sinossi dell’albo in corso perché sarebbe impossibile farlo senza menzionare un importantissimo spoiler che si verifica già nelle primissime pagine, quindi ci tacciamo e ci limitiamo a parlare di quello che il lettore troverà nel volume.

L’albo precedente aveva un potenziale difetto (potenziale perché non tutti l’avrebbero considerata una cosa negativa), ovvero era quasi del tutto parlato, con nessuna scena d’azione. A onor del vero non è la prima volta che capita: già in passato si erano verificate situazioni del genere. Per fare un esempio, La congiura di Claudio Nizzi e Claudio Villa, a parte una rapida scazzottata nelle prime pagine, vede la prima vera scena d’azione verso la fine del secondo albo, mentre tutto quello che accade prima sono dialoghi su dialoghi.

 

 

Questa volta invece la situazione si movimenta un po’: intendiamoci, non si tratta di un albo pieno di bang bang a ripetizione, ma contiene qualche scena d’azione in più che rendono la lettura più snella e, soprattutto, si mettono in moto i vari protagonisti ed iniziano a delinarsi alcune interessanti alleanze e rapporti di forza che troveranno il loro compimento nell’albo successivo (che si preannuncia epocale già dal roboante titolo).

Boselli sa di maneggiare materia complessa, ma lo fa con attenzione e con la consapevolezza che Tex deve emergere dal nutrito gruppo di comprimari che compongono la storia e infatti, dopo una prima parte in cui il ranger sembra essere in balìa degli eventi, ecco che pian piano inizia a delinearsi il Tex deciso e stratega che i lettori conoscono.

In quanto al resto, i vari personaggi sono tutti delineati correttamente e ognuno di loro ha il proprio ruolo all’interno della storia come di consueto nelle storie di Boselli, ora non resta che vedere come verranno gestiti nell’imminente conclusione.

 

 

Civitelli, come di suo solito, delinea personaggi lisci e puliti, lontani dalle atmosfere polverose del classico western, ma il suo stile preciso e il suo raffinatissimo puntinato restano sempre di altissima qualità ed ogni tavola è una gioia per gli occhi. Le rappresentazioni del deserto di Altar che dà il titolo all’albo sono frutto di un lungo lavoro di che merita letture attente, lontane dalla frenesia contemporanea. 

Benché decisamente ripulito rispetto alla controparte dei Cestaro, di Galep o di Villa, il Mefisto di Civitelli non ha perso un’oncia della propria follia e, pur con comparendo spesso come negli albi precedenti, rimane in possesso di un assoluto carisma.

Non rimane che attendere la conclusione che, come già detto, titolo e copertina fanno presagire sarà epico e ricco di colpi di scena, nonché con un po’ di pagine in più rispetto al solito.

 

 

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1 commento

  1. Purtroppo i disegnatori non sono all’altezza dei precedenti.

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