La morsa del buio – Dragonero il Ribelle n.31 (maggio 2022)

Scritto da Paolo M.G. Maino

27 Mag, 2022

Torniamo con una recensione in pillola per Dragonero. La morsa del buio (Dragonero il ribelle n.31) è un capitolo della strada che ci porterà alla fine della stagione della ribellione, ed è un capitolo di quella sezione di ribellione che è rappresentata graficamente dallo scudo con il volto dei morti viventi. Tutto l’Erondàr è infatti sconvolto da un terribile maleficio di Jeranas, il mago rivale di Alben di cui abbiamo scoperto le origini (insieme a quelle proprio di Alben) nei numeri 28/29: Jeranas ha fatto risorgere un numero infinito di morti e vuole distruggere la vita sui territori dell’impero.

La minaccia è talmente grande che i contrasti tra l’impero (ma ormai impero di usurpatori) e la ribellione (che ha con sé Nahim) devono essere messi da parte per affrontare il comune nemico.

Questo basta come riassunto e ora passiamo alle pillole di recensione divise per (s)punti.

 

 

La morsa del buio – Dragonero il Ribelle n.31

Soggetto e sceneggiatura: Luca Enoch

Disegni: Antonella Platano

Copertina: Gianluca Pagliarani

 

Le donne di Enoch

Da Sprayliz, a Lilith passando per Gea, le figure femminile sono state spesso protagoniste assolute dei racconti di Luca Enoch e anche in questo numero 31 in cui Ian compare solo per una manciata di tavole, ci sono tre donne che prendono tutta la scena: Briana (che apre e chiude con la sua presenza: prima per una tenera protezione di Ian nei suoi confronti e nei confronti di Elara che porta nel grembo e poi perché è proprio lei a trovarsi di fronte al pericolo maggiore per il sangue di drago che proprio Elara ha in sé); e poi soprattutto Aura e Sera: con una tecnica che abbiamo visto tante volte in Dragonero, le due linee narrative si sovrappongono e si intersecano con sapienti cambi di scena per lasciare in sospeso il lettore. Le figure femminile per altro qui sono moltiplicate perché Sera deve affrontare Yen Ali la regina nera tornata dalla morte che Sera stessa uccise nella Piana dei Ciclopi, mentre la maga-vampira deve vedersela con l’altrettanto pericolosa Savyna che si è fusa con il demone della pietra del buio. Il tema di fondo è quello del cambiamento che pone di fronte ad un bivio tra la scelta del bene e del male. È così per tutte e quattro le donne (forse lo è un po’ meno per la regina nera che come tutti i non-morti è più meccanica e istintiva) e ovviamente quello che ci portiamo a casa è un ulteriore passo nella comprensione delle scelte di Aura e Sera.

 

 

Ribellione davvero da parte?

Non direi proprio. Sono evidenti le mosse di Ausofer e di Nahim. Ausofer è il simbolo della realpolitik nel mondo fantasy e non sfigurerebbe in nessuno dei più segreti conciliaboli di Game of Thrones. Ian sottolinea il cinismo del cancelliere, ma questo non cambia le carte in tavola e l’arrivo dei non-morti porterà paradossalmente dei benefici alla causa delle Spade di Giustizia. E comunque Ausofer sul finale si riscatta mostrando il suo (potente) lato di azione e proteggendo così Briana e la nascitura Elara (che siamo sicuri, ci riserverà molto sorprese nel futuro!).

 

 

Antonella Platano: wow!!!

Lasciatemi spendere infine qualche parola sul lavoro stupendo di Antonella Platano. Questa storia meriterebbe davvero una edizione deluxe per ammirare i particolari del lavoro della disegnatrice, e quello che più colpisce è come questi particolari non siano fini a se stessi ma siano totalmente al servizio della narrazione. Guardate solo per esempio lo scontro tra Sera e la regina nera. Azione frenetica, movimento improvvisi e decisivi eppure non ci pare di perdere nemmeno un istante di quel duro scontro.

 

 

 

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