Haiti! Dampyr n.255 (giugno 2021)

Scritto da Paolo M.G. Maino

7 Giu, 2021

Sesto numero dell’anno e sesto sceneggiatore diverso (a luglio torna Boselli, ma ad agosto ci sarà Giusfredi e quindi arriveremo a 7 sceneggiatori diversi in 8 mesi… eppure resta forte l’unità narrativa di Dampyr grazie sicuramente all’ottimo lavoro editoriale dei curatori Boselli e Giusfredi): è il turno di Luigi Mignacco che sempre insieme alle matite e chine di Dario Viotti torna a raccontarci di Huracàn, il maestro della notte delle Antille che da Cuba prova a rifondare il suo regno del male nella devastata Haiti.

Ma andiamo con ordine.

 

 

Haiti! Dampyr n.255

Soggetto e sceneggiatura: Luigi Mignacco

Disegni: Dario Viotti

Copertina: Enea Riboldi

 

Racconto qualche antefatto e alcuni spunti base, ma poi vorrei commentare solo alcuni aspetti per non togliere il gusto della lettura.

Nella criminalità dell’instabile stato di Haiti, il più povero e derelitto delle Antille, Zambou Doc, il capo dei Tonton macoutes, sembra aver accresciuto il suo potere e sembra anche governare con un pugno di ferro e con il terrore.

Ad attirare l’attenzione di Harlan intervengono due elementi: un sogno ispiratore del padre Draka (scena bellissima!) e la presenza di una vecchia conoscenza, ossia la mambo Marceline conosciuta in una storia doppia molto bella nei numeri 93-94 (… e dovrei parlarne in un Dampyr Index a vostro supporto… le giornate però sono di 24 ore e il blog mi occupa al massimo due ore a settimana…).

 

Da qui è azione, azione, azione senza fronzoli e senza inutili discorsi. Che cosa accada, lo scoprirete leggendolo, anche se il cliché tipo di uno scontro con i Maestri della Notte è rispettato (e ripetuto), seppur con qualche variante (come la cooperante Julie).

Un bel numero che si avvale di una solida sceneggiatura di Mignacco che ha pensato fin da subito alla storia Cuba Libre / Haiti! come se fossero una doppia semplicemente dilatata nel tempo: del resto Mignacco e Viotti mettono già la loro firma a pagina 45 e l’indicazione dell’anno è chiara: 2018 ossia l’anno di pubblicazione di Cuba libre. Se letto come un dittico (e vi invito a farlo)  la vicenda diventa ancora più godibile e funziona ancora meglio (come già la doppia in tempi dilatati sulla maestra della notte Ah-Toy ideata da Claudio Falco).

Inoltre il fatto che le due storie siano disegnate da Viotti conferisce una unitarietà praticamente perfetta.

 

 

Passo così a parlare dei disegni che sono davvero pregevoli. Già la linea chiara e curata di Viotti mi erano piaciuta nel suo esordio dampyriana tra le cose di Bretagna, mi aveva convinto nel primo scontro con Huracàn ma ora ci sono dei pezzi di bravura importante come le doppie splash page di pp.16-17 e 40-41 o lo scontro finale. Ma tutto funziona nelle matite e chine di Viotti, dall’ambientazione all’azione, dai volti dei personaggi (tutti!) alle ombre (linea chiara non vuol dire assenza di scuri, eh eh!!).

Soddisfatto al 100%? Diciamo al 99%, ma solo perché il finale mi pare doversi chiudere in modo repentino (intendiamoci non incoerente), solo che ogni tanto vorremmo un bel maestro della notte che possa competere con Marsden o meglio ancora con Vathek per durata nel tempo.

 

 

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