60 anni e non sentirli!
Riprendiamo a presentare recensioni di Zagor nella formula delle pillole di commento. Veloci lanci di scure che senza pretesa di esaustività e con un po’ di sana ironia ariostesca (dopo che Mauro Boselli ha fatto entrare i poemi cavallereschi nei fumetti Bonelli… ormai Ariosto è un riferimento culturale per tutti!). Quindi pronti? Allora AAAAAHHAAAYYYAKKKK!
Corpo Speciale – Zagor n. 722 (Giugno 2021)
Soggetto e sceneggiatura: Moreno Burattini
Disegni: Marco Verni
Copertina: Alessandro Piccinelli
Ritorno alle origini
Un doppio omaggio alle origini di Zagor I questo albo del sessantennale. Primo omaggio: la anastatica della prima gloriosa striscia del 1961 (pazzesco, eh!) omaggiata anche dalla bella copertina di Alessandro Piccinelli (a volte inspiegabile pietra dello scandalo per le copertine… Ferri e Piccinelli sono artisti diversissimi e con stili non paragonabili… confrontereste Giotto con Raffaello? Che senso avrebbe?). Secondo omaggio: il ritorno tra gli Abenaki la dove Patrick Wilding lascia che sia la sua sete di vendetta a vincerlo.
Il mio parere? Un doppio omaggio che funziona: gadget/fumetto da conservare e poi uno sguardo al passato che descrive una ferita ancora presente tanto che vediamo per ben due volte uno…
…Zagor bugiardo!
O almeno reticente. Per due volte infatti in mezzo agli Abenaki si parla della sua rabbiosa razione e per due volte Zagor (e Cico con lui) glissano sulla cosa e cercano di capire le reali motivazioni del giovane indiano con cui parlano. È un comportamento poco trasparente? Lo Zagor di 60 anni fa si sarebbe comportato così? Difficile dirlo. Nolitta non lo ha mai messo esplicitamente in questa situazione e bisogna dare merito a Moreno Burattini di aver inserito un elemento intrigante che sicuramente avrà degli sviluppi dopo la lunga trasferta europea e lo scontro con il vampiro!
Azione, azione, azione!
Una storia celebrativa di un solo albo e quindi 94 tavole totali, e Moreno Burattini ci regala un fumetto di azione a non finire. Lineare e zagoriano. Un uomo solo contro tutti, con scene di furia che questa volta sembrano davvero compensare le azioni poco ragionate del giovane Patrick Wilding. E l’azione inizia con una scelta narrativa non banale (ma qui è spoiler…. se non avete letto il fumetto… è a vostro rischio e pericolo): uno dei cecchini della Sniper Force inizia la sua spregevole carneficina a distanza sparando ad un ragazzino del campo indiano. Una immagine straziante che suscita l’immediata rabbia e giustificata rabbia di Zagor.
Un Verni in grande spolvero
Marco Verni, qui in solitaria senza l’amico Gianni Sedioli come nella trilogia vichinga appena conclusa, ha sfornato 94 tavole che trasudano omaggi sentite alla storia di Zagor e alla lezione del maestro Ferri. È mancato il colore (ma c’è l’anastatica della prima striscia), ma non è mancato il cuore in questo Zenith 722 che celebra i 60 anni di vita editoriale dello Spirito con lo Scure! Tanti auguri!!!
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