Paranoia – Julia n.271 (aprile 2021)

Scritto da Paolo M.G. Maino

17 Apr, 2021

Ho letto Julia per i primi anni e poi complici anche le necessità di tagli alle spese, sono stato un lettore molto saltuario (un numero all’anno o anche meno…). Negli ultimi mesi però ho letto il numero di gennaio e ora per la nota iniziativa delle medaglie ho letto anche Paranoia, il numero di aprile (Julia 271) e come promesso ne parlo perché… perché è stata decisamente una buona lettura. Come sto facendo per altre letture, più che di una recensione si tratta di veloci opinioni per punti.

 

 

Paranoia – Julia n.271

Soggetto: Giancarlo Berardi

Sceneggiatura: Giancarlo Berardi e Lorenzo Calza

Disegni: Ernesto Michelazzo

Copertina: Cristiano Spadoni

 

Cristiano Spadoni, chapeau!

Allora… facciamo una premessa: non mi esaltano le copertine con gli eroi in posa per celebrare gli 80 anni della SBE e a prima vista mi sembrava che funzionasse solo quella di Tex e forse di Dragonero, eppure da quando ho preso questo numero di Julia sono stato stregato dalla copertina di Cristiano Spadoni. Julia ci appare splendida, decisa, moderna eppure non schiava della modernità. Così profondamente donna e così profondamente consapevole del ruolo costruttivo e protagonista delle donne. Una immagine che dice di questa serie che si muove sicura verso il numero 300! Qualche pagina in meno è vero, ma io l’ho trovata davvero fresca ed efficace.

 

 

Un soggetto che è resa metafumettistica del saluto di Berardi 

Non so se Giancarlo Berardi abbia ragione nell’indicare nello streaming e nelle serie tv la causa principale della crisi del fumetto, ma la sudditanza che la nostra società sta inconsapevolmente sperimentando è perfettamente resa da Paranoia. E con un meccanismo tipico di Julia quello che accade all’esterno avviene anche all’Interno della protagonista che vive la sua esperienza personale di paranoia. Un gioco di piani ben strutturato che ci avvolge. E che oltre tutto si avvale dell’ottimo operato di Ernesto Michelazzo i cui disegni puliti, chiari, dettagliati sono davvero ideale accompagnamento alla sceneggiatura di Berardi e Lorenzo Calza.

 

 

W il tempo lento!

Ma se il fumetto affonderà… beh che lo faccia senza perdere la sua identità che è quella di una lettura distesa in cui si può anche sfogliare all’indietro per tornare sui propri passi e capire qualche indizio che si è (forse) perso. Così il tempo di Julia è sempre un tempo in cui la durata non è istantanea. Julia sa ragionare velocemente ma ha bisogno de tempo per raccogliere dati e per rielaborarli. Attesa! Una parola che così spesso ci dimentichiamo! 

 

 

Ti potrebbero interessare

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Verificato da MonsterInsights