Napoleone 2 La signora Robinson – Le Storie n.82 (luglio 2019)

Scritto da Paolo M.G. Maino

8 Ago, 2019

La signora Robinson (allusione evidente al noto succcesso di Simon&Garfunkel) è il secondo tempo della trilogia del ritorno di Napoleone, il detective entomologo nato dalla fervida immaginazione di Carlo Ambrosini. Come sapete dopo anni dalla conclusione della sua serie regolare bimestrale, la Sergio Bonelli Editore lo sta ora riproponendo nella collana Le Storie. Si tratta come dicevo di una trilogia scritta da Ambrosini e disegnata da Ambrosini stesso, Bacilieri e Camagni, ovvero gli autori che più di altri si sono dedicati allo strano investigatore ginevrino (o meglio che abita a Ginevra dove gestisce un piccolo albergo: l’Hotel Astrid).

 

 

Napoleone 2 La signora Robinson – Le Storie n.82

Soggetto e sceneggiatura: Carlo Ambrosini

Disegni: Paolo Bacilieri

Copertina: Carlo Ambrosini

Nel primo numero abbiamo re-incontrato Napoleone, invecchiato di qualche anno, e Allegra, ormai donna libera di percorrere le sue strade. Parto da qui perché la relazione tra i due è un tema centrale della trilogia pensata da Ambrosini (ormai qualche anno fa visto che Bacilieri firma 2016 la sua opera) che ritorna a più ripresa legandosi ovviamente alla vicenda ‘noir’ principale. Il giallo ruotava attorno ad un folle personaggio che mutilava le donne sposate proprio dell’animale con la fede. Napoleone e la gendarmerie di Ginevra arrivano ad una soluzione ma in realtà tra le sei donne mutilate, una è stata anche uccisa e questo suona strano fin dall’inizio. Nelle tavole finali del primo episodio si scopre che dietro a questo omicidio c’è l’operato della nemesi di Napoleone, ossia il Cardinale, tornato per sfidarlo. Aggiungo solo che nel primo episodio Allegra intreccia una faticosa relazione con uno scultore cocainomane, relazione che genera un profondo turbamento in Napoleone (e anche nel mondo iperuranio delle emozioni e pensieri più reconditi dove il povero Robespierre resta recluso perché allontanato da Allegra adulta e chiusa apparentemente a certe fantasticherie).

 

 

 

Nel secondo episodio entra in scena la temibile Signora Robinson del titolo (ma chi è in realtà? Se avete letto, una idea ve la siete fatta sicuramente!) e il giallo si amplifica allargandosi ad esperimenti farmaceutici che potrebbero essere sfruttati per creare una potente dorata allucinogena. Ed è proprio il mondo delle allucinazioni e dei ricordi ad entrare con propetenza in questo numero: dagli angosciosi ricordi del passato africano che tormentano Napoleone ai deliri della cocaina, dalle visioni di una anziana signora a quelle più consuete dei sogni ad occhi aperti o notturni (ma non è facile distinguere notte e giorno) di Napoleone. Una sceneggiatura che passa dal giallo procedurale alla psicanalisi nel giro di poche vignette e che spesso presenta tavole mute ricche di emozioni e di suggestioni.

 

 

 

Tutto questo grazie all’arte un po’ naïf e così potente di Paolo Bacilieri che con evidente felicità si è prestato a riportare in edicola Napoleone e a collaborare ancora una volta con Ambrosini (dopo anche l’esperienza con Jan Dix). Le tavole di Bacilieri sono una gioia per gli occhi per quella apparente naturalezza con cui sono composte e per la chiarezza della linea. Il mondo dei sogni e dei ricordi riesce così tramite la matita e le chine di Bacilieri a concretizzarsi di fronte ai nostri occhi con la durezza di un pugno in certe scene e con la delicatezza nostalgica di una canzone malinconica in altri.
Questo secondo numero – credo che lo si sia capito – mi ha convinto ancora di più del primo sia per la sceneggiatura più ‘napoleonica’ di Ambrosini sia per i disegni di Bacilieri, così unici e così particolari.

 

 

 

Ora aspettiamo la conclusione della trilogia affidata ai disegni di Camagni (testi sempre di Ambrosini) dove tutti i nodi verranno al pettine compresa la vicenda drammatica di Allegra che costituisce per me il cuore della narrazione e su cui vorrei tornare con più calma a trilogia conclusa.

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