La creatura di Ambrosini è un detective davvero sui generis «diviso tra un’anima pragmatica e razionalista e lo spiritualismo arcaico delle antiche religioni africane […], capace di dialogare con le entità che sorgono dall’inconscio, come se fosse portatore di lucida follia» (dall’introduzione di Gianmaria Contro) e ha saputo crearsi una nicchia importante di lettori che lo hanno amato, ma pur sempre una nicchia che non ne ha garantito la sopravvivenza ai primi segni di crisi del fumetto. Eppure dopo più di 10 anni la Sergio Bonelli Editore ha deciso di concedere una seconda ‘run’ costituita da tre storie tra di loro collegate, scritte proprio da Carlo Ambrosini e disegnate nell’ordine da Ambrosini, da Bacilieri e infine da Camagni (si tratta dei tre disegnatori del resto che hanno messo la loro firma su ben 24 dei 54 albi usciti tra 1997 e 2006).
Napoleone 1 Le ali di Allegra – Le Storie n.81
Annunciata già dal 2016 (e 2016 è la data della firma che Ambrosini appone sulla tavola finale) la serie ha trovato a sorpresa casa nella collana antologica Le Storie che in questo 2019 ha presentato finora la formula di storie ampie divise in più albi collegati tra di loro (La corsa del lupo e China Song). Non tutti i lettori storici della collana hanno apprezzato tale scelta, ma, al netto delle polemiche che non sono negli interessi principali di FumettiAvventura, la Bonelli con questa mossa da una parte ha dato ancora vita ad una bella collana che spero si possa così rilanciare anche per tornare a presentare storie autoconclusive con autori vecchi e nuovi e dall’altra ha trovato una collocazione alla mini dedicata a Napoleone che altrimenti, forse, si sarebbe un po’ persa nelle edicole come testata a sé (cosa che invece non avverrà per il ritorno di Mister No che ha probabilmente un bacino di lettori di partenza maggiore).
Che cosa vi aspetta da questo ritorno?
Provo ad indicare alcuni elementi senza entrare troppo nella struttura narrativa e nei colpi di scena della vicenda.
Innanzitutto, Ambrosini sceglie di partire da… oggi! Ovvero non riparte dal numero 54 ambientato nel 2006 ma ci troviamo nel presente. Sono passati degli anni e Allegra, la ragazzina orfana a cui Napoleone fa quasi da padre, è ormai una donna e il nostro eroe ha addosso il peso di qualche anno in più e ha anche l’apprensione del padre rispetto alle scelte di una figlia. Ed è proprio questa apprensione che moltiplica l’attività dell’inconscio che produce attorno a Napoleone miriadi di figure oltre ai classici Lucrezia, Caliendo e Scintillone (mentre – e non è così strano a mano a mano che leggiamo la storia – Robespierre, lo spiritello di Allegra, pare bloccato nell’iperuranio delle idee e delle emozioni e fuori dai giochi).
Ma ovviamente la sottotrama della relazione Allegra/Napoleone (che ha anche dei sipari umoristici o in qualche modo da commedia) si innesta sul tono generale da noir con anche alcuni aspetti da ‘procedural’ ovvero quei gialli in cui seguiamo le varie fasi delle indagini della polizia. C’è un assassino o meglio c’è un maniaco che mutila l’anulare delle donne sposate e la Gendarmerie brancola nel buio e ovviamente è l’intervento di Napoleone deciso a sciogliere la vicenda, ma… tutto si risolve? Ambrosini chiude ottimamente l’albo aprendo al prossimo. e dal preview Bonelli il secondo episodio (intitolato simon&garfunkelianamente La signora Robison) scopriamo che tornerà in scena la nemesi di Napoleono ossia Il Cardinale.
Ambrosini (e in questo Bacilieri e Camagni sono perfetti a continuare sulla carta le intuizioni del creatore di Napoleone) ha un marchio di fabbrica come sceneggiatore in due elementi: i silenzi e i personaggi di contorno.
Le vignette mute senza baloons sono elementi importanti per la narrazione di Ambrosini, funzionali ad un raccontare che allude e non spiega come deve essere in tanti passaggi di un thriller noir e come deve essere in una serie che 20 anni prima di Mercurio Loi ha saputo regalare pagine di riflessione metafumettistica o metanarrativa che dir si voglia.
E i personaggi comprimari anche a volte nel loro rapido apparire hanno delle storie vere, spesso sofferte, concrete e servono a dare profondità ad un racconto che prova a descrivere un frammento di una vicenda umana: quella di Napoleone Di Carlo e delle persone che in modo più o meno lungo toccano la vita del proprietario dell’Hotel Astrid.
In sintesi, per chi ha amato Napoleone è bello incontrare di nuovo un vecchio amico che come noi ha vissuto il passare del tempo e rivedere ambienti e situazioni ben noti, per chi non lo conosce può essere una bella occasione per leggere le avventure di un personaggio fuori dal comune pieno delle nostre paure e angosce e ricco delle emozioni e della genialità di cui ogni uomo può essere capace, e l’occasione per leggere nn fumetto pieno di simbologie che affondano nella letteratura e nella pittura onirica (Ingres e il surrealismo) oltre che nella psicanalisi (Freud e Jung su tutti).
Ora aspettiamo il secondo numero tra un mese solo quando potremo commentare con più libertà anche i colpi di scena di questo primo episodio! Perché a ben pensarci questa è una novità… visto che Napoleone è sempre stato bimestrale!!!
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