È arrivato il giorno della fusione: 25 maggio 2019, contemporaneamente prima marca temporale nella prima pagina del fumetto e data di uscita ufficiale del numero 1 di Odessa, una nuova maxi-serie Bonelli destinata a farci compagnia per i prossimi due anni, anzi per la precisione «ventitrè mesi, sei giorni e undici ore» (se avete letto sapete perché questa precisione, altrimenti capirete ma non è di fatto uno spoiler)! E per me lettore Bonelli di ormai vecchia data, l’uscita di un numero uno è sempre carica di grandi aspettative (per chi c’era vi ricordate l’attesa del numero 1 di Dylan Dog, di Nick Raider, di Nathan Never o anche di Dampyr e Magico Vento e recentemente quella per la nuova serie Tex Willer? E personalmente aggiungo l’attesa di Adam Wild, un fumetto di avventura a cui sono molto affezionato!).
Dopo la fusione – Odessa n.1
Soggetto e sceneggiatura: Davide Rigamonti
Disegni: Matteo Resinanti
Colori e copertina: Mariano De Biase
Lettering: Luca Corda
Progetto grafico: Cristina Pajalunga
Produttore esecutivo: Antonio Serra
Cominciamo con dire che cos’è Odessa: una serie Science-Fantasy che coniuga aspetti della fantascienza (tecnologia, astronavi aliene, iperspazio…) e del fantasy (culture e popoli diversi che si incontrano, scontrano e confrontano in una sorta di babele che trae spunto dal medioevo europeo e che sullo schermo grande e piccolo ha la sua più nota realizzazione nell’universo di Star Wars). Caratteristica tipica del fantasy, o meglio dell’heroic fantasy, è inoltre la figura dell’eroe predestinato (come Luke Skywalker rimanendo in ambito Star Wars o come Ian Aranill nel nostrano e bonelliano Dragonero), e Odessa anche in questo si conferma nel genere grazie al suo giovane protagonista Yakiv Yurakin, l’eroe a metà (titolo del secondo numero) simbolo della fusione tra l’astronave Serraglio 457 che viene scaraventata fuori dall’iperspazio e si fonde letteralmente con la città russa di Odessa proprio il 25 maggio 2019. La fusione ‘macro’ tra astronave e città ha infatti una importantissima fusione ‘micro’ tra Yakiv e un potente essere alieno, fusione che letteralmente cambia metà del corpo di Yakiv come capiamo dalla mano in controluce della copertina del numero 1 e dalla potente immagine del volto di Yakiv nella seconda copertina.
Infine il genere fantasy è caratterizzato dal tema della quest, la missione che deve compiere l’eroe con i suoi amici e anche questo tema è da subito centrale e scandito anche da un conto alla rovescia che durerà proprio il tempo di vita della serie: due anni.
Nel mondo di Odessa le normali leggi della fisica sono state mutate dalla fusione e il contesto sociale vede la commistione di miriadi di specie aliene con i superstiti della città russa.
Come introduzione questo può bastare e non ritengo utile raccontare di più della vicenda che è ricca di azione e gioca su veloci flashback che ci raccontano le origini del nuovo eroe. Divertitevi a leggerla voi!
La sceneggiatura di Davide Rigamonti è ben studiata, chiara e guida il lettore nel conoscere la strana realtà di Odessa. Le scene di azione sono almeno tre e ci consentono di conoscere le qualità di combattenti di Yakiv e dei suoi due amici: la malmuutiana Zhiras e il gigante buono umano Goraz. E qui direi che ci vengono subito in mente Gmor (Goraz) e un mix tra Sera e Myrva (Zhiras), ma ovviamente è presto per esprimere dei giudizi (Goraz è per ora un po’ un ‘carattere’ stereotipato, mentre Zhiras ha già una identità e una storia più forti). Sono personaggi da storie di avventure che hanno la potenzialità di farsi amare nel corso della storia. Vedremo!
I disegni di Matteo Resinanti sono davvero di alto livello tanto nei volti quanto nelle numerose scene di azione. Ai disegni si aggiungono i colori di Mariano De Biase che è anche il creatore di ogni singolo personaggio, ambiente, razza e condivide con Rigamonti il ruolo di ‘creatore’ della serie.
I colori non sono casuali, possono parere e vogliono a mio avviso proprio essere irreali o meglio innaturali, diversi rispetto a quelli che vediamo, ad esempio, nelle tavole pre-fusione. La realtà di Odessa è ‘altro’ e anche i colori sono ‘altro’ rispetto al contesto della realtà consueta. Colori che ricordano quelli di un’altra produzione legata ad Antonio Serra (che vi ricordo è produttore esecutivo di Odessa), parlo del bel volume dedicato a Gregory Hunter che ripropone a colori la prima storia del ranger dello spazio che ha vissuto una breve vita editoriale a inizio anni 2000, e siccome ho comprato tempo fa il volume ho immediatamente controllato di chi era la colorazione… indovinate un po’? Tra i tre coloristi c’è anche Mariano De Biase (e mi sono anche ricordato del fatto che avevo parlato con Serra che mi aveva confermato come avessero ragionato con attenzione sui colori di quella edizione da libreria dedicata a Gregory Hunter).
C’è altro da aggiungere? Tanto di per sé… ci sono i temi cari a Serra degli incroci tra specie (i Tecnodroidi vi dicono nulla?), l’amore di Serra, Rigamonti e Barone (che collabora al progetto) per Star Trek e anche Star Wars; c’è l’idea di un fumetto di avventura che pur giocando sul mistero non pare indulgere su temi scabrosi, violenti o negativi (non che sia sbagliato intendiamoci e anzi cosa dovrei aspettarmi da Morgan Lost altrimenti?), ma invece pigia sull’acceleratore della girandola di situazioni come accade nelle classiche storie sci-fi. Infine svolgerà un ruolo importante anche la quarta dimensione, ovvero il tempo! Come? Lo scopriremo.
Concludo evidenziando il lavoro di due collaboratori che stanno spesso dietro le linee ma che ho voluto qui indicare fin dal colophon: sto parlando dell’ottimo lavoro di lettering di Luca Corda e del progetto grafico curato da Cristina Pajalunga. All’inizio del viaggio ritengo essenziale citarli per il loro lavoro sotto-traccia ma indispensabile!
P.S. aggiungo un collegamento (che è un po’ spoileroso e quindi vedete se andare avanti a leggere) che mi è venuto leggendo di Yakiv, vedendolo in azione e scoprendo qualcosa del suo passato…. Cable! Un personaggio del mondo mutante degli X-Men che ho molto amato. Doppia natura, predestinato, allevato dalla sorellanza Askani… che ne dite?
0 commenti