I dominatori del cosmo – Nathan Never Generazioni 3 (luglio 2018)

Scritto da Manuel Enrico

25 Lug, 2018

Che Nathan Never Generazioni sia una miniserie particolare si era già capito dal numero zero, ma con l’uscita dei capitoli successivi la sensazione di trovarsi di fronte ad un qualcosa di particolare è sempre più forte. Se Hell City Blues e Il guerriero della polvere seguivano questo spirito citazionista in maniera più ristretta, con il terzo capitolo, I dominatori del cosmo, si sceglie di omaggiare più che altro un periodo storico della fantascienza, quello degli albori.
Nello stile narrativo ed in quello grafico, infatti, è evidente come ci si sia lasciati influenzare da quella science fiction avventurosa della prima metà del secolo scorso, in cui le storie avevano un tono meno cupo e basato su una concezione dell’esplorazione spaziale che risentiva di un certo ottimismo sul mondo del domani.

 

I dominatori del cosmo – Nathan Never Generazioni 3

Soggetto: Antonio Serra

Sceneggiatura: Giovanni Eccher

Disegni e copertina: Andrea Bormida

I Dominatori del Cosmo risente dell’influsso di grandi opere di fantascienza classica come Buck Rogers e Flash Gordon, specialmente per l’aspetto grafico. Quel tono che oggi sembra fanciullesco, una visione del futuro morbida e confortante ha lasciato spazio, attualmente, a un domani fatto di linee più dure e marcate, che non di navi spaziali dai profili delicati e armi dalla foggia esotica.
Anche la visione della società è permeata da un tono di avanguardia sociale d’epoca, in cui la figura femminile assume un ruolo di netto distacco fra i buoni e i cattivi, una distinzione che vuole il villain considerare ancora le donne un trofeo da esporre, mentre gli eroi le considerano pari.
Anche nell’evidenziare questo dettaglio, Andrea Bormida è stato impeccabile. Il disegnatore riesce a ricreare con gusto lo stile tipico dei quel remoto periodo del comics americano, adattandolo al meglio a quelle che sono le aspettative del lettore moderno. Non credo si sia trattato di un’operazione semplice, visto che il gusto del lettore di Nathan Never è abituato ad una visione della tecnologia più dura e vicina alla nostra realtà (anche se Asteroide Argo ci ha abituati ad una maggior apertura mentale).

 

 

Bormida, tuttavia, trova una buona via di mezzo, riuscendo a disegnare i personaggi a noti con una familiarità che non ne tradisce l’origine, arricchendoli dei particolari tipici di questo nuovo universo partorito dalla mente di Antonio Serra.
Il Nathan di questo universo parallelo si muove in una galassia più vitale, prossima a quella che è la concezione tipica della space opera. Non a caso, I Dominatori del Cosmo è il primo albo di Nathan Never Generazioni in cui i personaggi si muovono non su una Terra alternativa ma nello spazio, a bordo di astronavi dalle linee sinuose ed eleganti.

 

 

A Giovanni Eccher è stato lasciato il compito di dare corpo, narrativamente parlando, all’idea di Serra. La storia è una classica avventura con protagonista delle canaglie dal cuore d’oro, una linea narrativa che anche recentemente ha visto al cinema il trionfo de I Guardiani della Galassia.
Eccher riesce a dare ai personaggi una nuova dimensione, rispettandone come da copione lo spirito originario. In questo albo permane quel senso di destino che si è respirato nei precedenti due capitoli, con una sorta di continuità che vede la presenza di nuove figure tipiche della storia del ‘solito’ Nathan.
Alcuni siparietti tipici della saga dell’agente Alfa sono traslati con familiare freschezza in I dominatori del cosmo, dandoci quel senso di coerenza con il Nathan che conosciamo. Una sensazione enfatizzata dalla presenza di alcune delle figure chiave della vita dell’agente Alfa, che sono utilizzate in una maniera intelligente all’interno di questo albo.

 

 

Nel leggere questo terzo capitolo di Nathan Never Generazioni ho avvertito nuovamente la presenza di un filo conduttore più profondo di quanto vogliano farci intendere gli autori, un fil rouge che lega questi diversi universi possibili non solo intorno alla figura di Nathan, ma anche su una direttrice narrativa che ci riserverà parecchie soddisfazioni, soprattutto visto il finale tutt’altro che scontato di questo episodio.

D’altronde, il multiverso è ricco di imprevisti e sorprese!

 

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