Concludiamo il percorso di presentazione della nuova linea fumetti Young della Sergio Bonelli Editore con il più misterioso dei progetti: Creepy Past ideato da
Bruno Enna e
Giovanni Di Gregorio (testi),
Giovanni Rigano (disegni) e
Alessandra Dottori (colori). Dopo
Dragonero Adventures, spin-off che racconta le giovanili avventure di Ian Aranill, dopo
il progetto di strisce Bonelli Kids, e dopo
4Hoods parodia del genere heroic-epic creato dalla poliedrica mente di Roberto Recchioni, è arrivato in tutte le edicola il numero 1 di Creepy Past.

Se i nomi di Enna, Di Gregorio e Rigano sono ben noti a chi ama il buon fumetto, temi, ambienti e protagonisti della serie Creepy Past sono rimasti a lungo misteriosi e di fatto, con l’eccezione dell’assaggio del numero zero uscito per l’ultima edizione di Lucca Comics and Games, il 10 maggio con la pubblicazione del numero uno abbiamo avuto finalmente l’occasione di leggere una corposa storia iniziale di 64 pagine. Si tratta infatti dello stesso formato di Dragonero Adventures e di 4Hoods: 64 pagine spillate a colori.
Descriviamo in sintesi alcune coordinate del fumetto:
– L’ambientazione. In una imprecisata città una struttura avveniristica ospita un centro terapeutico che vuole aiutare ragazzi e ragazze che hanno disturbi legati al sonno, ma il centro non è quel che sembra e di fatto pare legato a misteriose ricerche su ragazzi dotati di poteri particolari.
– i protagonisti. Per ora direi che i personaggi chiave sono 4: Qiro, ragazzo appena entrato nel centro e segnato da un fischio terribile (acufene) che gli impedisce di dormire; Ester, logorroica ragazza che si è intrufolata nel centro per portare avanti sue ricerche personali sui veri scopi del centro stesso; Iker, psicologo e dottore della fondazione REM che dimostra di avere ben più di qualche scheletro nell’armadio; Shakrall, il nostro nascosto nel buio che campeggia insieme a Qiro nella copertina.
– la narrazione. Creepy Past sembra muoversi su due filoni uniti dallo stesso punto comune: niente è come sembra! Da un lato la vita apparentemente normale dei giovani ospiti del centro con le tensioni e le esplosioni dell’adolescenza, dall’altro l’entrata nella realtà quotidiana e nota di qualcosa di oscuro che lotta per imporsi (il sottosopra di Stranger Things, vi dice nulla?).
– il potenziale pubblico di lettori. Linea Young, ma qual è in questo caso il target? Mio figlio di 11 anni lo ha letto volentieri (legge molti fumetti per cui non fa testo, forse) e anch’io l’ho gradito. Sicuramente siamo di fronte ad un prodotto nuovo per la Bonelli che ricorda tentativi analoghi in casa Disney Italia di conquistare lettori tra i 10 e 14 anni (avete presente W.I.T.C.H.?). La narrazione in forte continuity ricorda le stagioni delle serie TV moderne e gli elementi che vengono lasciati in sospeso a fine numero hanno lo scopo di far attendere il prossimo numero. I disegni di Rigano sono molto belli ed efficaci come anche i colori di Alessandra Dottori usati come ottimo supporto alla narrazione (guardate la tavola qui sotto per farvene un’idea!).

A queste prime annotazioni aggiungo un’ultima news che dice del fatto che la Bonelli punta molto sulla linea Young: il Dylan Dog Color Fest di agosto vedrà il team-up con Creepy Past (qui sotto Giovanni Rigano al Bonelli Point di Milano mostra il preview).
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