L’antico marinaio – Dampyr n.308 (novembre 2025) (e un recap dal 301)

Scritto da Paolo M.G. Maino

10 Nov, 2025

L’antico marinaio è il titolo del numero 308 di Dampyr in edicola da pochi giorni e con questo numero cerchiamo di riprendere la sana abitudine di recensioni che aiutino a seguire la lettura del singolo albo e dello sviluppo della saga. E credo che possa essere utile un recap a 8 numeri dall’avvio del nuovo ciclo di Dampyr con il passaggio di curatela a Gianmaria Contro che firma la sua terza sceneggiatura (ma come vedremo gli interventi suoi sono anche di più in questi numeri) per dare comprensibilmente il suo taglio all’avvio della sua guida della serie. In questo numero 308 ritorna a collaborare con Max Avogadro con cui aveva realizzato l’albo Anime di cera (Dampyr 265).

Quindi partiamo: recensione di Dampyr 308 e recap dei numeri 301-308.

 

 

L’antico marinaio – Dampyr n.308

Soggetto e sceneggiatura: Gianmaria Contro

Disegni: Max Avogadro

Copertina: Michele Cropera

La storia senza spoiler è semplice da riassumere: un cargo che parte dal Mar Nero trasporta uno strano contenuto di casse e la sua destinazione pare essere Whitby. La trama di Dracula di fatto, ma niente è come sembra e il gioco delle varianti si interseca in un viaggio che metterà Harlan, Kurjak e Tesla decisamente in difficoltà nella loro lotta contro l’antico marinaio che dà il titolo all’albo. Raccontare di più è fare spoiler, ma possiamo aggiungere che la vicenda si svolge praticamente solo a bordo del cargo tra i corridoi e cunicoli della sala macchina e dei magazzini. 

Avogadro esaspera con un forte chiaroscuro la tensione della vicenda che oscilla tra momenti da horror splatter e sfide mentali a distanza. Le capacità di Harlan sono sfidate in modo estremo, tanto quanto diventa sempre più estremo il contesto geografico del viaggio che porta i nostri al Polo Sud. 

Una caratteristica finora sempre rispettata nelle storie ad albo conclusivo dal 301 in poi è quella di un inizio in medias res senza preamboli, le spiegazioni sono ridotte al minimo o rimandate ad un certo punto della vicenda. Accade di fatto così in tutti gli albi con l’ovvia eccezione della storia doppia dei nn.304/305. La tagliola che ha tolto 16 tavole necessita degli adattamenti e direi che il ritmo della narrazione non ci ha perso, ma si è semplicemente adattato.

Ed è così anche in questo numero 308 dove dopo un prologo di 5 pagine che ci dà già le coordinate del racconto dopo la splendida copertina di Michele Cropera (una storia di mare, dove gli spazi esterni dell’oceano sconfinati esaltano ancora di più la percezione della claustrofobia della vicenda) troviamo Harlan, Kurjak e Tesla già imbarcati sotto mentite spoglie su questo gigantesco cargo.

L’altro termine chiave delle scelte di Contro è ‘variante’. L’universo narrativo della serie Dampyr ha da sempre delle regole precise che connotano il realismo della serie pur nel suo essere opera di fantasia. Contro non contravviene (perdonate la battuta) a questa regola, ma con coraggio scegli nella sua curatela di aprire la strada a ‘varianti’ di quelle regole. Si muove su un sentiero sottile, ma se il Dampyr di Boselli (e quindi intendo il Dampyr della venticinquennale curatela di Boselli) rappresenta il modello classico, perfettamente proporzionato come una statua di Policleto, il Dampyr della curatela di Contro esplora alternative e risulta paragonabile (rimanendo nel campo della antica scultura greca) ad un’opera di Lisippo o ancora di più a Skopas. La lezione è quella e non potrebbe essere altrimenti, ma la tecnica e il punto di vista possono cambiare.

In questo Dampyr 308 tante sono le citazioni palesi, come quella dichiarata dal titolo e poi all’interno della narrazione del poema The Rime of the Ancient Mariner di Samuel T. Coleridge, o ancora al Dracula di Stoker, o a classici del cinema pop come La cosa con Kurt Russell che dà il volto a Cruikshank, capitano del cargo. 

Ma poi ce ne sono tante altre interne che si possono notare o meno, ma il punto è respirarle. Io ad esempio ho continuato a pensare a Le montagne della follia di Lovecraft (e per altro anche alla sua versione manga di Gou Tanabe), ma alcuni particolari mi hanno fatto immaginare strade nuove come [spoiler] il mausoleo del nemico di questo albo con una decorazione straordinariamente simile nel suo richiamo a simboli celtici alle Swastiche del Sole con cui Draka senior può permettersi di girare nel multiverso. Il multiverso dampyriano è stato sconvolto dagli eventi di Dampyr 300 e ora si sono creati dei vuoti e dei disequilibri e là dove c’è un vuoto… la legge dell’energia comporta che qualcosa intervenga a compensare.

Contro sta sfruttando quello che è accaduto nel 300 (e che non ha chiuso la saga, cosa che sarebbe potuta anche accadere di per sé come da tante interviste di Mauro Boselli) per aprire nuove vie per il Dampyr come aveva dichiarato nel numero 301: «Dietro le porte ancora chiuse – nel corridoio che i nostri eroi hanno percorso nei primi 300 numeri della loro saga – cosa si nasconde? Quali mostri, minacce, mutazioni, dimensioni e declinazioni del cosmo gotico-vampiriano sono rimaste da scoprire?». Un programma di curatela che si sta svolgendo davanti ai nostri occhi con uno stile diverso, ma con profondità e con finezza ugualmente affascinanti.

Buona lettura di Dampyr 308 e ora un po’ recap del percorso dal 301 al 307.

  1. Nel 301 Giorgio Giusfredi ha introdotto due nuovi personaggi: Dark, il figlio di Harlan che vive solo apparentemente in una realtà onirica e un nuovo nemico che vediamo minacciare da lontano Harlan e soci. Si tratta di trama che sarà gestita solo da Giusfredi e Boselli eventualmente?
  2. Nel 302 Contro ha fatto scontrare Harlan con i Ghoul, una nuova specie di non-morti che hanno perso parte delle caratteristiche che avevano e dimostrano nel loro essere reietti una maggiore resilienza e resistenza. Questa storia ha forti legami con una scena del numero 308. Torneremo sicuramente a parlarne
  3. Nel 303 Contro ha fatto per la prima volta viaggiare Harlan in un inframondo molto particolare: l’Interzona, non un’altra dimensione alternativa, quanto piuttosto un «incubatore» di idee e possibilità. Il deus ex machina di questa realtà, Ah Pook, promette di tornare anche lui con nuovi incubi
  4. La doppia storia 304-305 su mio soggetto e testi di Claudio Falco è stato il più classico action-horror di tradizione dampyriana, ma… c’è un ma, il finale con le battute della bella e letale maestra della notte Kwan-Yin è farina del sacco di Contro che profetizza a Harlan la lotta contro nuovi nemici da cui Harlan dovrà guardarsi.
  5. La storia Le ali della notte (Dampyr 306) è di Giovanni Eccher per i disegni di Simone Delladio, ma alla sceneggiatura si accredita anche Contro che credo abbia voluto dare uno spessore maggiore da sidekick destinate a tornare alle due belle aviatrici non-morte. Ci mancava il caro Barone Rosso e ora ritroviamo due strane alleate nel cammino del Dampyr.
  6. Infine Lo sciacallo (Dampyr 307) di Luigi Mignacco è un nuovo curioso tipo di Maestro della Notte che entra nel gruppo di quelli che sta giurando vendetta al Dampyr. 

Tutto chiaro? Direi che siamo di fronte ad una continuity leggera che si inserisce in quella più macro della serie prendendosi le libertà di un nuovo corso. Vedremo i prossimi passi (ci sarò ancora anch’io in qualche albo…).

 

 

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