Detroit street blues – Dampyr n.302 (maggio 2025)

Scritto da Paolo M.G. Maino

19 Mag, 2025

Gianmaria Contro ha preso in mano la curatela di Dampyr con il numero 301, ma credo che per capire alcune direzioni in cui si continuerà a sviluppare la serie dell’ammazzavampiri di casa Bonelli, la coppia di storie singole dei numeri 302 e 303 sarà molto interessante.

Ci troviamo di fronte, infatti, a due numeri scritti dal nuovo curatore e disegnati da Alfredo Orlandi (302) e da Antonello Catalano e Giovanni Talami (303), ovvero tre disegnatori esordienti sulla serie.

In questa recensione di Detroit street blues voglio quindi non solo parlarvi dell’albo ma anche di quello che dentro l’albo indica una strada.

Tenete in considerazione che in questo primo anno molte storie che saranno pubblicati pur con la curatela ufficiale di Contro sono state approvate da Boselli/Giusfredi e per i tempi tecnici di produzione dei fumetti escono solo dopo qualche mese/anno dal loro avvio (ve lo posso confermare visto che due di queste storie nascono da miei soggetti a partire da La montagna di giada Dampyr 304 in edicola a luglio). Quindi per qualche mese avremo storie con genesi differenti e con quindi anche modalità narrative differenti. Credo che questa varietà sia un valore aggiunto (e ne ho parlato anche nella mia newsletter) e credo che almeno in parte continuerà anche quando tutte le storie passeranno dall’approvazione di Contro.

 

Detroit Street Blues – Dampyr n.302

Soggetto e sceneggiatura: Gianmaria Contro

Disegni: Alfredo Orlandi

Copertina: Michele Cropera

Ma veniamo a Detroit street blues. La storia senza spoiler è di per sé un plot classico: Harlan viene mandato da Caleb ad investigare su strane e violente morti negli abbandonati quartieri della ex Mo-Town. Il degrado urbano corrisponde ad un degrado sociale rappresentato da un sottobosco di varia criminalità con cui Harlan deve interagire. Il ritmo da gangster movie nel presente del resto è volutamente richiamato dall’editoriale di Contro. E siccome siamo in una serie horror, ovviamente dietro a questi efferati crimini oltre alla violenza dell’uomo c’è anche quella di qualcuno che uomo non è (o come è tipico di Dampyr ‘non è più uomo’).

Tutto secondo copione, come anche lo è parzialmente lo scioglimento finale. Ma quello che conta in un fumetto seriale sono le varianti e qui Contro ne inserisce alcune curiose e di prospettiva. Le elenco, ma sull’ultima c’è spoiler!

  • un Harlan in avventura ‘a solo’ era da tanto che non lo vedevamo. Giustiziere solitario che mi ha ricordato il Tex di Nolitta
  • tanti comprimari nuovi che potrebbero anche tornare (in qualche modo il finale aperto sembra prevederlo), ma che potrebbero anche chiudere qui la loro avventura su Dampyr con questa apparizione veloce, ma che serve a dare profondità realistica alla narrazione
  • la struttura narrativa è rapida e sposa le 80 pagine. Ci sono più sottintesi ma è una scelta che è funzionale a questa nuova modalità di narrare

 

 

  • [SPOILER] e veniamo alla questione più delicata: l’introduzione nell’immaginario dampyriano della figura dei ghoul, non-morti che hanno mutato in parte la loro natura. Si tratta di una scelta che per alcuni lettori rappresenta una incrinatura in contraddizione con alcune regole del citato immaginario dampyriano: se dei non-morti vengono imprigionati senza possibilità di uscire, cadono in una sorta di letargo finché del sangue o un maestro li libera. Che cosa accade di diverso a questi ghoul e perché? Domande legittime a cui solo in parte si dà risposta, ma l’alone di mistero su questa sorta di ‘morlock’ degli X-Men è funzionale al racconto ambientato nella decadente Detroit. Tutto sta andando in rovina e in qualche modo anche i non-morti risentono di questa rovina e in modo inspiegabile ‘mutano’. 

Devo dire che queste novità (o sfumature) mi paiono segno della volontà di provare a rischiare per rilanciare e solo per questo si tratta di una scelta meritevole e da osservare. Mutare poi è il filo rosso di queste scelte e mutazione è via per la sopravvivenza (ancora una volta gli X-men di cleremontiana memoria docente!).

 

 

Sul lato disegni, Alfredo Orlandi in prestito da Martin Mystère, si muove con sicurezza nell’universo di Dampyr grazie anche ad una storia che come ho detto cerca anche strade innovative e per questo un nuovo disegnatore è funzionale. Harlan è totalmente qui Ralph Fiennes in ogni suo aspetto e forse questo è il dato meno riuscito proprio perché ovviamente Orlandi non si sente sicuro nel disegnare il ‘suo’ Harlan, ma è assolutamente comprensibile e soprattutto è un fattore che non inficia la bontà delle scene di azione, degli effetti grafici per creare l’impressione dei ricordi, dei ghoul con il loro fisico marcescente.

In sintesi, se conoscete Dampyr è un buon punto di ripartenza in cui potreste apprezzare le varianti sottili introdotte in questa storia da Contro e se non lo conoscete, beh vi basterà sapere poco per gustare il fumetto (e anche questo è un bene!).

Da ultimo, nel fare i complimenti a Michele Cropera per la splendida copertina che attira l’attenzione del lettore tanto quanto sembra catturare letteralmente Harlan, volevo ricordare anch’io la scomparsa di Enea Riboldi che ha regalato a Dampyr 300 copertine della serie regolare più quelle di vari speciali. Per farlo al meglio vi invito a leggere quanto ha scritto come saluto Mauro Boselli sul sito della Bonelli.

 

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