Paura, orrore, brividi, tensione, angoscia… un campionario di emozioni che un racconto horror sia esso video, audio, scritto o disegnato dovrebbe portarsi sempre con sé, ma in realtà la giusta combinazione di questi ingredienti non è così facile da generare in chi fruisce di quel racconto.
Ma ovviamente questa premessa sta a significare che mi è capitato di leggere un fumetto che ha tutte queste caratteristiche e le coniuga per altro in un contesto ‘natalizio’ adatto quindi alle giornate che stiamo vivendo.
Mi riferisco a La scuola tra i fiordi Dampyr n.273 da pochi giorni in edicola, scritto da Mauro Boselli e disegnato da Luca Rossi. Il co-creatore e co-curatore della testata dell’ammazzavampiri di casa Bonelli e uno dei disegnatori più amati ed evocativi che ha legato il suo tratto ai racconti di Dampyr fin dal numero 3.
La scuola tra i fiordi – Dampyr n.273
Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Luca Rossi
Copertina: Enea Riboldi
Nella saga ultraventennale del nostro si possono individuare varie anime (che spesso interagiscono tra di loro): l’horror-action tutto fatto di duri scontri armati, sangue, pallottole e coltelli (come lo avete potuto ammirare anche al cinema nel film, lo avete visto vero?); l’orizzonte fantasy del multiverso legato in parte ai racconti del ciclo arturiano e in parte ai sogni cosmici alla Lovecraft (ma sempre di letteratura si tratta); e l’horror più intimo, atavico, che affonda nelle paure più profonde dei singoli e dei popoli.
La scuola tra i fiordi appartiene innanzitutto a quest’ultima linea. Fin dalla prima vignetta, ossia una classica vignetta di apertura che occupa due fasce delle tre tradizionali degli albi bonelli, che ci mostra la lugubre scuola addossata ai fianchi di una scura montagna, il lettore si trova immerso in una realtà di solitudini e di leggende cupe pronte a prendere vita negli angoli più in ombra dei locali scolastici o della lunga notte artica. Girare la pagina può far venire la pelle d’oca? È quello che mi è successo ad esempio da pagina 37 a pagina 38 o da pagina 65 a 66. Suggestioni? La lettura in notturna mi ha fatto degli scherzi? Può essere, ma resta l’effetto ed è proprio la sensazione che si va a cercare nei racconti dell’orrore (a quanti di voi non è capitato di chiudere velocemente le pagine di un racconto di Lovecraft dopo averlo letto e di guardarvi in giro per essere sicuro di un rumore strano che ogni tanto sentite in quell’angolo di casa?…).
Che cos’altro posso raccontare per non cadere in spoiler?
La sceneggiatura di Boselli ci porta ancora una volta nel grande Nord, questa volta in Islanda dove incontriamo di nuovo Gudrun, la sacerdotessa di antichi culti pagani, e la giovane Freya che da bambina era stata rapita in una drammatica storia doppia di Dampyr (nn. 33-34) dalla strega Gryla e che ora è diventata maestra proprio (guardavano!) nella più isolata scuola di primo grado islandese, scuola in cui come ultima arrivata deve passare le vacanze di Natale in compagnia dei pochi alunni che non tornano a casa dai genitori.
Ancora una volta una scuola e dei ragazzi (nel passato e nel presente) sono i protagonisti di un orrore che è in parte demoniaco e in parte tutto umano (e come al solito quello che fa ribrezzo è quello umano).
E poi il regalo natalizio più gradito sono gli splendidi disegni di Luca Rossi, qui a suo agio tra il bianco dei ghiacci e il buio della notte, tra il freddo dei cuori e il male più cupo. Il suo chiaroscuro è un’esperienza extrasensoriale per come ci coinvolge con il sapore di un film surrealista.
Dampyr in queste avventure ‘a solo’ difficilmente tradisce anche quando, come in questo caso, è quasi uno spettatore della vicenda e non è il risolutore finale (libertà narrativa che ovviamente si può prendere solo Boselli).
Buon Natale a tutti!!!
0 commenti