Perché di serie si tratta e sarà una miniserie che uscirà anche in edicola nel formato Audace (in questo caso 64 pagine a colori) probabilmente dalla fine del 2019. Per ora però possiamo goderci questi due ricchi e ben curati volumi da libreria in grande formato e corredati da ottimi redazionali con interviste e vari schizzi del making of.
Senzanima – vol.1
Soggetto e sceneggiatura: Luca Enoch
Disegni e copertina: Mario Alberti
Di cosa parla Senzanima? È il racconto dei due anni che il poco più che adolescente Ian Aranill ha vissuto nella compagnia di ventura chiamata appunto Senzanima, la più terribile e violenta compagnia che abbia attraversato l’Erondàr negli anni delle guerre civili. Siamo quindi tra i racconti di Dragonero Adventures e prima dell’apprendistato più convenzionale nell’esercito prima e come scout poi di Ian e ovviamente ben prima di diventare Dragonero! Enoch e Vietti portano avanti il loro dettaglio affresco del mondo fantasy che hanno creato e in particolare vogliono con questa serie raccontarci una drammatica fase di crescita del giovane Ian.
In questo primo volume infatti dopo un inizio in medias res con il primo soldato avversario che il sedicenne Ian uccide e dopo la cerimonia del filo d’oro per il quale ogni soldato dei Senzanima è immediatamente riconoscibile (si tratta di un filo d’oro che viene cucito sulla pelle dei soldati a creare l’immagine del teschio, emblema della compagnia), vediamo in un flashback senza parole il violento litigio tra Ian e suo nonno Herion e la conseguente fuga dalla casa di Silverhide. Ian si presenta quindi con gli ardori e gli scatti di ogni adolescente che ha la necessità di opporsi alle volontà dei propri famigliari che sente come imposizioni alla propria vita e che ha bisogno di provare a sé stesso il proprio valore. Per conquistare questa indipendenza e autonomia Ian sceglie però la via più dura: entrare nella compagnia dei Senzanima.
Enoch usa il primo numero per cominciare a tratteggiare questo giovane Ian, impulsivo e istintivo ma ovviamente con già tutti i crismi del futuro eroe e quindi con un amore verso i più deboli che non può essere sopito neanche di fronte agli ordini o alle abituali prassi dei suoi compagni. Inoltre facciamo conoscenza con i membri del gruppo e con le regole della loro vita: vediamo il gigantesco Troll menare fendenti, il Carogna dare prova del perché si chiama in questo modo, il Mago della compagnia mostrare l’oscurità della sua magia (ma quanto sarà potente lo si capirà nel secondo numero), il Senzavolto cercare lembi di pelle dei nemici da usare come nuova maschera (!!!), il Capitano Greevo far capire subito perché è il capitano, il letale Cannibale non venir meno al suo nome, e poi conosciamo le belle e letali Maadi e Siran e l’immorale elfo Avedis… Insomma un gruppo di tutto rispetto che sarà interessante veder interagire nei prossimi episodi.
Un’ultima considerazione Senzanima nasce nella linea Audace e subito dà prova dei contenuti espliciti per la schiettezza delle immagini, dei temi e del vocabolario. Siamo in una guerra sporca, mercenaria e niente viene edulcorato… tranne forse la giovane ingenuità e bontà proprio di Ian! Insomma se Dragonero Adventures è pensato per i bambini, Senzanima va letto da grandi!
Enoch fa quindi un lavoro splendido mostrando come si possa raccontare una storia completa anche in 60 pagine. Bellissima la sceneggiatura silenziosa senza baloon del flashback a Silverhide: guardatela e ri-guardatela per capire cosa sia la letteratura sequenziale per immagini comunemente nota come fumetto!
E sui disegni? Che dire, bastano due parole: Mario Alberti! Un artista che ad ogni prova dimostra il suo valore, il suo impegno e il suo gusto (guardate anche l’ultimo cartonato alla francese di Tex, Cinnamon Wells). Nella libertà di una tavola priva di gabbia Alberti si muove con ancora maggior agio e il suo contributo alla creazione dei nuovi personaggi detta una linea che da qui in poi i vari disegnatori di Senzanima seguiranno.
Insomma se non avete letto ancora il numero uno di Senzanima è arrivato il momento di farlo (anche se ovviamente si può aspettare ancora un annetto per comprare la versione da edicola!).
Dimenticavo: niente di quello che succede nelle storie di Dragonero va perso… per cui sarei pronto a scommettere anche sulla bambina ‘adottata’ da Ian! E penso di averci beccato! 😉
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